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“Fate memoria del Vostro Battesimo!”

Editoriale a cura del Magnifico Rettore P. Jesús Villagrasa L.C. dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
La corsa del tempo non si ferma; nemmeno per il tempo liturgico! Tempo che ci permette di celebrare gli eventi salvifici che fanno della nostra vita una storia di salvezza di Cristo, aprendoci una finestra sull’eternità di Dio. Concluso il tempo di Natale con la festa del Battesimo del Signore si entra nel tempo ordinario. Papa Francesco, nell’Angelus dello scorso giorno 7, ci invita a fare memoria del proprio Battesimo. Non so quanti membri della nostra comunità accademica siano in grado di rispondere alla sua domanda: “voi sapete la data del vostro Battesimo? Conoscete in quale giorno siete stati battezzati? Ognuno ci pensi”. Si tratta di una data da non dimenticare; “quella data dobbiamo sempre averla nella memoria, perché è una data di festa, è la data della nostra santificazione iniziale, è la data nella quale il Padre ci ha dato lo Spirito Santo che ci spinge a camminare”. Il Battesimo – non ho nessun timore di dirlo – è il giorno più trascendentale della nostra vita. Lo stesso papa Francesco [nell’udienza del13-XI-2013] diceva che il primo compleanno è quello della nascita alla vita e il secondo compleanno è quello della nascita alla Chiesa. Infatti, attraverso il Battesimo l’uomo diventa una nuova creatura (2 Cor 5,17), un figlio adottivo di Dio, partecipe della natura divina (2 Pt 1,4), membro di Cristo e coerede con lui, tempio dello Spirito Santo. Il Battesimo incorpora l’uomo alla Chiesa. I battezzati sono divenuti pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un Sacerdozio Santo (1 Pt 2,5). Il Battesimo rende partecipi del sacerdozio comune dei fedeli: “rigenerati dal Battesimo per essere figli di Dio, i battezzati sono tenuti a professare pubblicamente la fede ricevuta da Dio mediante la Chiesa e a partecipare all’attività apostolica e missionaria del popolo di Dio” (Catechismo 1270) Queste riflessioni sul Battesimo possono illuminare, con una analogia forse un po’ azzardata ma non impropria, la nostra storia e realtà come Ateneo Pontificio. In questo 2018 celebreremo il 25º anniversario del nostro “Battesimo”. Prima del 15 settembre 1993 già esisteva a Roma una realtà viva, un centro di studi dei Legionari di Cristo. In quella data quella realtà è stata trasformata: il nostro Ateneo è stato canonicamente eretto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica. È entrato a far parte delle università/facoltà ecclesiastiche, cioè delle Istituzioni accademiche che studiano la Rivelazione cristiana e le discipline ad essa connesse, e che, perciò, più strettamente si ricollegano alla sua missione (cf. Sapientia Christiana Proemio III). L’impegno delle Università ecclesiastiche partecipa in un modo particolarmente forte alla missione evangelizzatrice che Cristo ha affidato alla Chiesa: è pertanto un servizio ecclesiale. “Gli anni degli studi ecclesiastici superiori si possono paragonare all’esperienza che gli Apostoli hanno vissuto con Gesù: nello stare con Lui hanno appreso la verità, per diventarne poi annunciatori dappertutto” (Benedetto XVI, Discorso ai docenti dei Pontifici Atenei Romani, 19 novembre 2009). Quest’anno giubilare, che inizierà con la festa dell’Ateneo, sia occasione per riflettere e ringraziare di questo nostro inserimento nella vita e missione della Chiesa e per rinnovare il nostro impegno….

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