b334ee4d-a188-49e1-bdd1-b525f38ecab1

“L’APRA al servizio della Missione della Chiesa”

 
editoriale a cura del Magnifico Rettore P. Jesús Villagrasa, LC
  Da quando ha ricevuto la missione di farsi pellegrina per le strade del mondo per annunciare la lieta notizia che Gesù Cristo è «la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6), la Chiesa ha cercato di conservare integro e vivo il Vangelo, di penetrarlo sempre più con l’assistenza dello Spirito e di trasmetterlo a tutto il mondo. «La missione dell’evangelizzazione, che è propria della Chiesa, esige non soltanto che il Vangelo sia predicato in fasce geografiche sempre più vaste ed a moltitudini umane sempre più grandi, ma che siano anche permeati della virtù dello stesso Vangelo i modi di pensare, i criteri di giudizio, le norme d’azione; in una parola, è necessario che tutta la cultura dell’uomo sia penetrata dal Vangelo» (della Sapienza Christiana, citato in Veritatis Gaudium). In quest’azione nei riguardi dell’evangelizzazione e della cultura, la Chiesa ha promosso con speciale impegno le Università e le Facoltà ecclesiastiche, cioè le Istituzioni accademiche che studiano la Rivelazione cristiana e le discipline ad essa connesse, e che perciò si ricollegano più strettamente alla sua missione evangelizzatrice. All’interno e al servizio della grande missione della Chiesa, la missione di una istituzione accademica ecclesiastica ispira le modalità e le strategie con le quali essa persegue i fini, e offre alle persone che vi fanno parte il fine comune verso cui indirizzare le proprie energie. La nostra missione, inoltre, è ispirata a quella dei Legionari di Cristo, promotori dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum: «formare apostoli, leader cristiani al servizio della Chiesa, e fare presente il mistero di Cristo che raduna attorno a se gli apostoli, rivela loro l’amore del suo cuore, li forma e li invia per collaborare con Lui nell’instaurazione del suo Regno». Il nostro Ateneo ha declinato questa missione nell’ambito universitario, concretizzandola nel formare apostoli, leader cristiani - chierici e laici – al servizio della Chiesa per testimoniare il mistero di Cristo; creare, in piena comunione con il Magistero della Chiesa, correnti di pensiero che rispondano alle domande teoriche ed esistenziali dell’uomo e impregnino di spirito evangelico la società. Un Ateneo Pontificio è, pertanto, l’espressione di una “Chiesa in uscita” che rimarca la dimensione integrale e culturale dell’evangelizzazione. Si tratta di favorire la penetrazione e diffusione del sapere, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza al fine di contribuire allo sviluppo culturale, spirituale ed economico della società. Attraverso il dialogo e la comunicazione della verità e del bene, l’università può e deve offrire il proprio contributo, per far crescere un territorio e, più in generale, lo sviluppo dell’intera famiglia umana, ottimizzando le risorse a disposizione e adoperandosi per la costruzione del bene comune. La conoscenza non può affrontare da sola le problematiche del nostro tempo. Ci vuole il servizio. Tante esperienze storiche ci dovrebbero convincere della potenzialità benefica delle università quando si verifica questo connubio conoscenza-servizio. Un cuore aperto al servizio non chiude gli occhi alla situazione del mondo e sente l’urgenza dell’annuncio evangelico che dà vita o impulso ad un nuovo sviluppo umano integrale. Un’università che non ascolta i bisogni della società e che non “esce” a servirla diventa irrilevante. Un’università pontificia che non sente con la Chiesa “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono” (Gaudium et spes, n. 1), e che non si adopra per costruire una casa comune migliore, sarà irrilevante e sterile. Il servizio non è una aggiunta filantropica alla missione dell’università. La natura stessa dello studio e la ricerca sono finalizzate alla partecipazione e comunicazione della verità e del bene. Insomma, al servizio, della terza missione. Esprimo profonda gratitudine alle tante modalità d’impegno già profuso nella terza missione. Penso, ad esempio, ai corsi per formatori di sacerdoti, grandi servitori dello sviluppo integrale dell’uomo; alle delicate problematiche affrontate dall’Istituto di Studi Superiori sulla Donna, in particolare alla conciliazione famiglia-lavoro; al dialogo interreligioso promosso dalla nostra Cattedra Arosio o al dialogo sviluppato dall’Istituto “Scienza e Fede”. Evidentemente, questo impegno va ulteriormente potenziato, ottimizzando la qualità e la collaborazione con qualsiasi interlocutore, con ogni organizzazione e soggetto sociale, in particolare con altri atenei. Il nostro sforzo si somma a quello di tante università civili, cattoliche e pontificie. L’Ateneo fa parte e collabora all’impegno comune della Rete Internazionale delle Università della Legione di Cristo e del Regnum Christi. Sono pure testimone del desiderio di collaborazione che anima i rettori delle università e atenei pontifici romani e dei membri della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (FIUC e FUCE). Una delle potenzialità più belle dell’università è, appunto, la capacità di mettere insieme iniziative e talenti, attorno a grandi progetti. Ci auguriamo che quest’anno giubilare sia stata occasione per ringraziare più intensamente il Signore che ci ha chiamato a partecipare alla sua missione salvifica nel mondo universitario; per esaminare la nostra coscienza e il nostro modo di rispondere alla vocazione universitaria; per rinnovare il nostro impegno ed entusiasmo missionario; per ravvivare la fede nella presenza del Signore in mezzo a noi, la speranza in Colui che non delude, e l’amore a Dio che si fa carità intellettuale verso il prossimo.

Hai bisogno di informazioni?

Contattaci