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Prima edizione del “Premio Marco Arosio”. Intervista al Prof. Marco Martorana

 

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(ZENIT.org).- Lo scorso 17 aprile si è svolta la premiazione della prima edizione del “Premio Marco Arosio”, istituito dalla Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Le opere che hanno partecipato al concorso hanno ricordato gli interessi e le ricerche del compianto studioso, vertendo quindi su istanze filosofiche e teologiche legate al periodo medievale (sec. V-XV) in chiave storica.

 

 

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ROMA, martedì, 29 maggio 2012 (ZENIT.org).- Lo scorso 17 aprile si è svolta la premiazione della prima edizione del “Premio Marco Arosio”, istituito dalla Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Le opere che hanno partecipato al concorso hanno ricordato gli interessi e le ricerche del compianto studioso, vertendo quindi su istanze filosofiche e teologiche legate al periodo medievale (sec. V-XV) in chiave storica.

 

La partecipazione a questa prima edizione – considerati i tempi ristretti di pubblicazione del bando e l’ambito di nicchia – del premio è stata notevole, sia dal punto di vista del numero di partecipanti, ben tredici, sia da quello della qualità dei lavori. La prima edizione ha visto come vincitore il dott. Renato de Filippis, dell’Università di Salerno, con una monografia inedita dal titolo “La memoria tra tecnica retorica ed aspetti emozionali da Boezio ad Anselmo d’Aosta”.

La cerimonia di premiazione è stata presieduta, oltre che dal Decano della Facoltà di Filosofia, il Prof. P. Rafael Pascual L.C., e dal coordinatore del premio Arosio, il Prof. Marco Martorana, dai coniugi Franco e Olimpia Arosio, genitori del compianto prof. Marco Arosio, alla cui memoria è dedicata questa e le altre iniziative della Cattedra che porta il suo nome.

Hanno preso parte alla cerimonia sia alcuni dei professori che partecipano nelle attività della Cattedra, come membri del comitato scientifico e di quello esecutivo, sia alcuni dei candidati di questa prima edizione del Premio Arosio. Durante la cerimonia è stato comunicato che, oltre il lavoro del vincitore, saranno pubblicati altri lavori inediti che sono stati considerati validi e meritevoli da parte della giuria del Premio. Inoltre, è stata consegnata ai partecipanti un’anteprima dell’edizione del primo libro della collana “Cattedra Marco Arosio”, dal titolo: “Aristotelismo e teologia. Da Alessandro di Hales a San Bonaventura”, opera molto pregiata in quanto il testo è inedito. Esso è parte della tesi di Marco Arosio per il conseguimento del titolo di Dottore di ricerca in Filosofia (IX ciclo) presso l’Università Cattolica di Milano nel 1997.

Abbiamo voluto intervistare il Prof. Marco Martorana, coordinatore del premio e docente invitato della Facoltà di Filosofia dell’Ateneo PontificioRegina Apostolorum.

Professore, qual è la finalità di questo concorso?

Prof. Marco Martorana: Ogni giorno, in ogni istante dobbiamo interrogarci sul fine delle cose che facciamo, che non devono essere mai per il nostro prestigio, ma per la promozione di idee che, altrimenti, non avrebbero modo di esprimersi in questo Paese. È un discorso che potrebbe allargarsi, soprattutto in questa che dovrebbe essere la Settimana della Cultura [14-22 aprile, n.d.R.] in un momento storico, invece, in cui nessuno pensa che la Cultura potrebbe essere l’unica vera risorsa del nostro Paese. Dovremmo chiederci: cosa è la Cultura? A che serve? In un mondo la cui preoccupazione sembra essere il denaro, cosa c’entra la Filosofia? La Filosofia è ricerca, è indagine, è riflessione, è un modo per orientare la vita e, in questo senso, può aiutare a trovare modi di regolare la vita civile, economia compresa, in modo più etico, equilibrato, virtuoso. Questo mondo ormai fraintende il significato della Cultura, che viene considerata inutile erudizione, noiosa, supponente, in una parola, snob. La Cultura invece è utile perché supera i limiti di ogni progresso tecnologico, è qualcosa che aiuta a vivere in ogni momento, in ogni contesto. La finalità di questo concorso è perciò mostrare la vitalità dell’ingegno dei nostri giovani ricercatori che, indagando il passato, trovano nuove chiavi di interpretazione della realtà, all’insegna di quella che gli Antichi chiamavanoultima dea: la Speranza.

Come secondo lei può influire nella società odierna il lavoro di ricerca di Marco Arosio?

Prof. Marco Martorana: Sulla scia di quanto appena detto, il lavoro di Marco Arosio rappresenta proprio questo: indagare le radici del nostro pensiero, anche dove sembra che una risposta valida sia già stata data, non dare niente per scontato, tornare alle fonti originali, agli Autori per leggere nelle loro vere parole il senso delle nostre categorie di pensiero. Mi viene in mente una frase di Marco Arosio, riportata dai suoi amici e colleghi Andrea Robiglio e Irene Zavattero, che ho lettoon line: “la filosofia che non si fa, a niente può servire!”. Ecco il senso di tutto. La filosofia sifa, si deve fare, serve per fare, e mi viene in mente un’altra frase, letta invece in un romanzo, dove un personaggio suggerisce, forse parafrasando a sua volta un romanzo di Perec, di cambiarne il nome in “istruzioni per l’uso della vita”. Non a caso qui da noi in Ateneo c’è chi si occupa di “consulenza filosofica”. Marco Arosio, basta scorrere velocemente uno qualsiasi dei suoi scritti, è stato un ricercatore leale, rigoroso, operoso, appassionato, originale. È un esempio per ogni ricercatore in qualsiasi campo. È uno stimolo per me, che da anni lascio languire nel cassetto ricerche che ho intrapreso e, ahimè, abbandonato perché non mi ritengo all’altezza di portarle a termine. Domandiamoci  solo per un istante: quale società otterremmo, se applicassimo quei criteri di rigore e passione?

Questi lavori saranno resi pubblici? Essendo la prima edizione si lascia intendere che il concorso diventerà un appuntamento fisso per i ricercatori e gli studiosi, che cadenza avrà? C’è un disegno più grande rispetto al concorso specifico?

Prof. Marco Martorana: Abbiamo ricevuto tredici lavori, di cui circa la metà saranno pubblicati nell’ambito della collana a cura della Cattedra. Questo in parte risponde anche al disegno più ampio, che esiste e coinvolge varie attività: traduzioni di opere medievali inedite, corsi universitari di alto livello, pubblicazione di saggi, convegni, eventi e… il concorso, che avrà cadenza annuale. Nei prossimi giorni cominceremo a preparare l’edizione 2012, la seconda, che scadrà presumibilmente ad inizio 2013, con una cerimonia di premiazione che si terrà sempre nei giorni intorno all’anniversario della scomparsa di Marco Arosio, il 10 aprile.

di: Emmanuele Di Leo

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