collegio_Romano

Abstract conferenza Master Scienza e Fede: Il Collegio Romano e il rapporto scienza-religione

a cura del Prof. Costantino Sigismondi
Il Collegio Romano, per dirla in termini "epidemiologici" è il punto di partenza di un nuovo approccio alla ratio studiorum di un organismo in seno alla Chiesa Cattolica. Viene inserita in modo massiccio la parte scientifica della formazione di un chierico. Il tutto nasce dalla visione ignaziana degli esercizi spirituali, in cui si contempla il mondo creato come opera divina, e come via alla conoscenza di Dio. Padre Clavio (1535-1612) rifonda la matematica e viene chiamato il secondo Euclide, molti gesuiti della sua scuola viaggiano nel mondo come astronomi  servendo il governo portoghese nelle varie colonie. Penetrano in Cina sempre dalle colonie portoghesi di Macao. La scuola del Collegio Romano si tramanda nel tempo e nello spazio con i padri Grienberger, Riccioli, Schall von Bell, Verbiest, fino a Boscovich con cui si chiude la prima fase della storia dei Gesuiti per la soppressione del 1773 ad opera di Clemente XIV. I Gesuiti sono ripristinati al Collegio Romano dal 1824 da papa Leone XII dopo che Pio VII li aveva riabilitati 10 anni prima. [caption id="attachment_69154" align="alignleft" width="300"] width= Eclissi di Sole del 1868, in cui padre Secchi descrive per la prima volta gli "streamers" equatoriali che si vedono in fase di "Sole quieto".[/caption] Il maggiore esponente della nuova era sarà Padre Angelo Secchi. Egli mise mano ad una prima edizione dei suoi studi sul Sole nel 1869 dopo quasi venti anni di osservazioni minuziose al telescopio e ai magnetometri. Secchi è stato tra i fondatori della moderna astrofisica solare e in particolare della disciplina sulla interazione Sole-Terra, che oggi viene chiamata Space Weather. Da questo libro emerge una visione d'insieme del Sole e dei fenomeni che vi si osservano, di grande chiarezza espositiva. Oggi i dati che i satelliti ci mettono a disposizione sono molto di più, e più accurati, ma la visione d'insieme che ne hanno gli astrofisici difficilmente riesce ad avere il respiro di quella di Secchi, perché questi lo osservava quotidianamente ed il rapporto diretto con i fenomeni naturali, non mediato da altri strumenti elettronici come avviene oggi, oltre all'aspetto teorico,  già molto forte nel secolo del trionfo della meccanica Newtoniana e della nascita dell'elettromagnetismo, consentiva una valenza esperienziale solida su cui approfondire con strategia gli studi e gli sforzi osservativi. Il testo in Italiano di Angelo Secchi sul Sole oltre ad essere un prezioso documento storico di quello che nel 1877 diventerà l'edizione francese accresciuta ed aggiornata da altri 8 anni di studi, costituisce un importante approccio storico-didattico nella lingua Italiana, dove non esistono più testi introduttivi semplici, ma al contempo profondi, sulla fisica solare, che invece troviamo nel mondo anglosassone. L'opera di Secchi è talmente importante che alla NASA gli hanno dedicato una missione da satellite (Stereo Secchi) tutt'ora in funzione, e questo testo in Italiano viene riproposto nel 150° anniversario della sua redazione quando sia la NASA che l'ESA stanno inviando verso il Sole due sonde: Parker Solar Probe (dal 2018 in orbita di avvicinamento) e Solar Orbiter (partito il 10 febbraio scorso) che nei prossimi anni studieranno il vento solare da distanze inferiori a 50 milioni di km dalla superficie, ampliando ancora di più gli studi intrapresi da Secchi e colleghi sulla relazione Sole Terra.

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