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“VHacks: il primo hackathon in Vaticano parte oggi. Tra i panelist un esperto di neurobioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum”

Roma - Inizia oggi, 8 marzo, e si protrarrà sino a domenica 11 marzo, il primo ‘hackathon’ in Vaticano. “Che ci fanno oltre cento hacker in Vaticano?” Ecco il VHacks di Francesco, un raduno di circa 120 giovani appassionati di tecnologia e informatica, al quale prenderanno parte, a vario titolo, esperti di diversi settori dalle neuroscienze alla robotica, dall’informatica alle scienze computazionali, dall’intelligenza artificiale all’etica. Originale la partnership con MIT e Harvard.

VHacks è promosso dalla società Optic in collaborazione con la Segreteria per la comunicazione, con il Pontificio consiglio della cultura e con la sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. A prendere parte all’evento, che conta tra i suoi partner Google, Microsoft e Tim per citarne alcuni, saranno circa 120 partecipanti, di tutte le estrazioni culturali e religiose, provenienti da 57 università in cinque continenti, scelti in base ai loro risultati accademici e al loro modo di pensare innovativo. 

Tra i panelist il prof. P. Alberto Carrara, L.C. neuroeticista italiano, docente dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, coordinatore del GdN (Gruppo di Neurobioetica), Fellow della Cattedra UNESCO in Bioetica e Diritti Umani e Membro della Pontificia Accademia per la Vita.

“Questa edizione 2018 è la prima a svolgersi in Vaticano – commenta il prof. Carrara –  l’Osservatore Romano di ieri l’ha definita una vera e propria “maratona di cervelli”, in effetti il termine hackathon nasce dalla sintesi tra hack e marathon. Sarà un’esperienza a 360 gradi, giovani appassionati di tecnologia e informatica di tutte le fedi ed etnie, che collaboreranno confrontando e usando le loro competenze tecnologiche per identificare soluzioni in ambiti come l’inclusione sociale, il dialogo tra le religioni e le crisi mondiali di migranti e rifugiati’.

 Sabato 10 marzo nel pomeriggio, il professor Carrara interverrà come  panelist sul tema della tecnologia quale acceleratore dello sviluppo sostenibile. Alla tavola rotonda parteciperanno Paolo Bergamo, SVP & GM of Field Service and Mobile at Salesforce; Carlo d’Asaro Biondo, Presidente EMEA Strategic Relationships di Google; Giorgio Sardo, Senior Director di Microsoft; e Wilson Tang, CEO di YumeBau. Modererà Elise Harris, giornalista di Catholic News Agency. 

‘Sono onorato di poter partecipare a questo incontro su una tematica emergente così innovativa e che sta vedendo, sin da oggi, la presenza di tanti giovani – commenta il prof. Carrara – niente di questo mondo ci risulta indifferente, affermava a più riprese Papa Francesco nell’Enciclica Laudato sì. È questa breve frase, a mio avviso, una delle possibili grandi sintesi di questo insegnamento magisteriale, ma anche una delle possibili “chiavi di lettura” che, da scienziato, sacerdote, filosofo e neurobioeticista, mi hanno fatto riflettere. Papa Francesco stesso concepisce la scienza e la tecnologia come parti costitutive e indispensabili di quell’ecologia umana integrale, cha altro non è che la visione antropologica cristiana il cui fondamento è quell’intima relazionalità di tutto il creato, che comprende l’uomo e la società (Laudato sì, LS, n. 137). Ma c’è un problema, almeno apparente: come ben afferma lo stesso Papa Francesco, la scienza e la tecnologia non sono neutrali, ma possono implicare dall’inizio alla fine di un processo diverse intenzioni e possibilità, e possono configurarsi in vari modi (LS, n. 114). Occorre perciò riflettere e sensibilizzare, specie i nostri giovani, che sono il nostro presente già proiettato al futuro, affinché le scelte su come e dove indirizzare i prodotti della tecnica vadano nel senso di un autentico ed integrale sviluppo dell’essere umano e di ogni persona, che includa e non escluda, che punti a favorire e promuovere l’uguaglianza. La tecnologia separata dall’etica rischia di scadere in logiche di dominio e dominazione che escludono la maggioranza dei nostri simili. È quello che cercherò di trasmettere sabato pomeriggio in Vaticano al VHacks’, ribadisce il Professore, membro della Pontificia Accademia per la Vita.

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