FILO 1015 Il personalismo in Maritain

FILO 1015 Il personalismo in Maritain
FILO 1015 Il personalismo in Maritain
Codice
FILO 1015
Anno Accademico
2017-2018
Semestre
Primo semestre
Facoltà
Filosofia
Livello
Baccalaureato
Cred (ECTS)
3
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Materiali Online
CRN
1115
Aula
n.d.
Data di inizio corso
03/10/2017
Data di fine corso
20/01/2018
Orario
Martedì, 15:30-17:15
Lingua
Italiano
Syllabus

Descrizione

Syllabus provvisorio.
La società contemporanea ha perso di vista una distinzione fondamentale: quella tra individualità e personalità. Una cultura eccessivamente incline ad una interpretazione dell’uomo marcatamente individualista, a scapito della valorizzazione dell’elemento personale, ha portato ad alcuni errori di valutazione esemplificabili da un lato con la concezione totalitaria dell’individuo, dall’altra con una concezione esclusivamente comunitaria di quest’ultimo. Contro queste due derive del pensiero moderno ecco farsi strada la necessità di una visione più completa dell’uomo che valorizzi la sua componente personale. Una precisazione. Il personalismo, afferma Maritain, non è un scuola. Non esiste un solo personalismo. C’è un personalismo a tendenza nietzscheana, un altro a tendenza proudhoniana ecc. infine un personalismo tomista, a cui lo stesso Maritain dichiara di ispirarsi e di cui fa propria la distinzione metafisica tra individualità e personalità e l’identificazione in Dio del fine ultimo della persona umana. Le creature intellettuali infatti prima che al bene comune immanente dell’universo sono ordinate al Bene comune separato, che è Dio.


Learning Outcomes (LO)

Il punto fondamentale della riflessione mira a stabilire che il bene comune si realizza autenticamente solo allorché esso, riconoscendo la naturale tendenza della persona umana a trascendere ogni bene eminentemente pratico, per onesto e nobile che sia, rispetta ciò che lo sorpassa e accetta di rimanere subordinato ai beni eterni a cui la persona è chiamata per sua natura a elevarsi. Il bene comune che sia veramente tale accetta di buon grado di far posto a ciò che di per sé trascende la società politica, vale a dire la legge naturale, la regola della giustizia, la vita dello spirito e tutto ciò che è “incoazione naturale della contemplazione” : la dignità immateriale della bellezza e la dignità immateriale della verità. Ne consegue che la vita politica, per quanto nobile, non potrà mai essere superiore alla vita contemplativa, che ha per oggetto non un bene pratico, ma il bene assoluto dell’uomo.

Bibliografia

J. Maritanin: La persona e il bene comune - Morcelliana

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