Marcella-Mallen

5 lezioni che ho imparato dall’Emergenza Coronavirus

di Marcella Mallen

Presidente Fondazione Prioritalia e membro direttivo Value@Work

   

Il mondo non finirà dopo l’emergenza: c’è stato un prima e ci sarà un dopo. Tuttavia, questa pandemia sarà probabilmente uno spartiacque nella storia. Viviamo ancora nell’incertezza, nel dolore per le migliaia di vittime, per le tante vite spezzate da questo nemico invisibile chiamato coronavirus. Fino a qualche mese fa, il termine Covid-19 sembrava qualcosa di lontano ed estraneo: oggi, invece, ha preso la forma e le sembianze delle nostre paure, ci ha costretti a ridisegnare le nostre vite ed il nostro tempo, a riscrivere le nostre abitudini. Allo stesso tempo, però, ci ha dato l’opportunità per fermarci a riflettere, a ragionare su noi stessi e sul futuro. E dunque: che cosa ho imparato da questa esperienza così drammatica?

1) L’importanza dei rapporti umani. Ci siamo ritrovati a vivere un tempo lento e questa cosa ci ha spiazzati: non ci eravamo più abituati. Abbiamo riscoperto i momenti di calore familiare, ore da trascorrere e dedicare alle persone più care. Ci ha insegnato ad apprezzare piccole cose che, travolti da vite frenetiche e senza sosta, avevamo dimenticato.

2) La vulnerabilità. La smania del successo, del potere, il voler raggiungere il traguardo a tutti i costi non ci hanno protetti da questa emergenza che, invece, ci ha travolti e lasciati inermi. Questa pandemia ci ha messo di fronte alle nostre fragilità e alla nostra vulnerabilità, a cui non eravamo minimamente abituati e che avevamo provato ad accantonare, come un brutto pensiero. Come canta Dario Brunori: “Se c’è una cosa che mi fa spaventare, del mondo Occidentale, è questo imperativo di rimuovere il dolore”. Ecco, all’improvviso, questa emergenza ci ha investiti e ci ha costretti a fare i conti con la fragilità, con il dolore. Un dolore che, però, abbiamo provato ad affrontare con resilienza e, perché no, con un certo coraggio.

3) La gestione della paura. L’uomo da sempre prova a rifuggire la paura, forse per spirito di sopravvivenza. Eppure, questa emergenza ha tirato fuori da molti il meglio: ci ha insegnato che non basta fuggire di fronte ad un mostro tanto temibile quanto imprevedibile, ma occorre tirare fuori le armi migliori. E l’Italia ci ha provato: abbiamo mostrato di saper rimanere uniti, di saper rispondere in maniera responsabile e solidale.

4) La fiducia nelle istituzioni. Questa emergenza ha mostrato la necessità di risposte chiare e serie. La risposta dei cittadini italiani è stata esemplare sotto molti aspetti: abbiamo interiorizzato alcune norme che fino a qualche tempo fa non saremmo neanche riusciti ad immaginare ed abbiamo recuperato fiducia verso le istituzioni. Sembra addirittura possibile risanare la frattura che per anni ha diviso i cittadini dall’élite, in uno sforzo fatto di responsabilità e civismo.

5) È tempo di cambiare: abbiamo imparato che abbiamo voglia di voltare pagina e ricostruire un’Italia concreta, in cui dare voce e sostanza alle competenze: tecnologiche, scientifiche, civiche. Abbiamo capito che è tempo di ri-mettere al centro del nostro paradigma sociale, economico e politico le competenze: l’era dei dilettanti è finita e non c’è più tempo da perdere. Servono persone responsabili e competenze all’altezza della situazione, se vogliamo ricostruire il Paese.

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