Conferenza “La filosofia come spazio interdisciplinare per il dialogo dei saperi”
Il giorno 11 Febbraio è previsto l’incontro del Ciclo di Conferenze del Diploma di Alta Formazione in Scienza e Fede che sarà tenuto dalla Prof.ssa Valeria Ascheri.
Titolo della Conferenza: “La filosofia come spazio interdisciplinare per il dialogo dei saperi”
Il rapporto interdisciplinare tra scienza e fede non può realizzarsi concretamente senza fondarsi sullo spazio ‘aperto’ dal sapere filosofico – e sul concetto di razionalità che lo anima – che permette lo sviluppo di un dialogo costruttivo e di reciproco arricchimento, mirando al traguardo dell’unità del sapere che riflette l’unità del reale.
Soltanto la riflessione filosofica, ben collocata non solo nella dimensione metafisica, ma anche in quella epistemologica, antropologica ed etica, può promuovere il dialogo e offrire lo spazio adeguati ove il confronto tra scienza e fede si possa sviluppare e consolidare come una pratica normale, evitando così il rinnovarsi di eventuali contrasti dovuti a incomprensioni dei ‘piani’ del sapere, mancate elaborazioni ermeneutiche o sovrapposizioni di ruoli o confusione nella competenza nei contenuti.
A partire dal secolo scorso, e fino ai nostri giorni, si sono susseguite diverse proposte per rispondere a questa esigenza, nella complessità di una riflessione che da interdisciplinare punta a diventare transdisciplinare e vede protagonisti filosofi, scienziati e altri esperti in diversi campi, tra cui anche i teologi e gli ultimi tre pontefici, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, con la sua particolare attenzione al nuovo paradigma dell’ecologia integrale. Durante la conferenza si presenterà il tema nelle sue linee generali e nelle tematiche più rilevanti per poi soffermarsi su alcuni progetti ben definiti, elaborati nel corso del secolo XX, ma tuttora validi e attuali, ad opera di tre filosofi (tutti e tre con studi precedenti di carattere scientifico): il francese Jacques Maritain (1882-1973), l’ungherese, naturalizzato inglese, Michael Polanyi (1891-1976) e il belga Jean Ladriére (1921-2007).
Infine, si accennerà brevemente allo status quaestionis attuale, per tentare una valutazione su quanto finora elaborato e messo in atto da parte di università e centri di ricerca e su come è stato divulgato e recepito dall’opinione pubblica.