Marco Arosio Chair Event: conferenza conclusiva del triennio tomista

A ottocento anni dalla nascita di San Tommaso d’Aquino, la Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali ha celebrato la conclusione del triennio di Tommaso con un convegno di ampio respiro e interdisciplinare. Dopo aver approfondito il tema dell ‘ipsum esse in Tommaso nel 2023 e del dialogo tra il Dottore Angelico e il Dottore Serafico nel 2024, quest’ultima edizione si è concentrata sul confronto tra il metodo teologico di San Tommaso e alcune delle principali correnti del pensiero teologico del Novecento. Tra gli autori presi in esame: Journet, Fabro, Daniélou, de Lubac, Rahner e Balthasar.

Oltre al cuore del convegno, articolato grazie ai contributi di studiosi di fama internazionale – tra cui Pedro Barrajón, Mauro Mantovani, Ilaria Morali, José Enrique Oyarzún, Antonio Suetta – sono stati diversi gli interventi sulla ricezione bizantina di Tommaso d’Aquino, sulla rilevanza pastorale della sua opera e sulla sua fecondità in dialogo con la scienza contemporanea.

Istituita nel 2010, la Cattedra, dedicata al Prof. Marco Arosio, sostiene giovani ricercatori nel campo della filosofia e della teologia medievale, offrendo loro visibilità scientifica, occasioni di confronto e concrete possibilità di esperienza e di lavoro. In questo senso, il Premio Marco Arosio si inserisce nella mission della Cattedra di sostenere i talenti accademici emergenti.

Particolarmente significative sono le parole del Dott. Franco Arosio, fondatore della Cattedra e padre del compianto Prof. Marco Arosio: La missione della Cattedra è quella di mantenere vivo il patrimonio culturale e spirituale di Marco, promuovendo studi che facciano dialogare fede, ragione e cultura in modo rigoroso e appassionato“.

L’iniziativa si inserisce in un’ampia visione di promozione del pensiero cristiano, in cui la dottoressa Arosio riconosce una forte valenza educativa e civile. Come ha sottolineato nell’intervista, la collaborazione con l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum rappresenta un segno concreto di speranza per il futuro del dibattito culturale e filosofico“.

Al termine dell’evento, la vincitrice del Premio Arosio 2025, Miriam Savarese, ha anche sottolineato: “Ringrazio la Cattedra Marco Arosio, la Commissione, tutto l’ateneo per questo risultato che per me è molto importante. Sono davvero onorata di aver vinto questo premio per un’opera, I tre tipi di perdono interpersonale in Tommaso d’Aquino, a cui tengo molto per gli studi che sto facendo e anche per la mia carriera professionale. […] Devo dire che […] San Tommaso è sempre rimasto un punto di riferimento. È l’autore che amo di più […] e nel quale trovo sempre una fonte inesauribile di ispirazione anche per le problematiche del presente.» Condividendo il suo percorso di ricerca, Miriam è testimone di come la Cattedra continui a generare frutti nei giovani studiosi di oggi.

 

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