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Abstract conferenza Master Scienza e Fede: Neuroscienze e libertà (online)

a cura del Prof. P. Alberto Carrara, LC, direttore del Gruppo di ricerca che si occupa di questa disciplina e membro della Pontificia Accademia per la Vita
  È il 2014 – ottobre – quando sulla stampa italiana si riapre l’annoso problema dell’esistenza del libero arbitrio. A negare tassativamente l’esistenza di una volontà che ci talenta fu il neurofisiologo Pier Giorgio Strata, esperto mondiale di neuroscienze e membro dell’Accademia dei Lincei. Intervistato su un quotidiano in occasione della pubblicazione del suo volumetto intitolato “La strana coppia. Il rapporto mente-cervello da Cartesio alle neuroscienze”, lo scienziato italiano affermava che gli studi sul cervello avevano oramai sfatato il mito della libertà. Essa sarebbe semplicemente frutto dei complessi moti elettrochimici dell’organo gelatinoso contenuto nella nostra teca cranica, struttura che affascina l’uomo da oltre 5000 anni. In effetti non tutti sanno – e il Prof. Carrara lo approfondirà in conferenza al Master in Scienza e Fede il prossimo 31 marzo – che circa 2690-2620 anni prima di Cristo, l’architetto e medico egiziano Imhotep studiava dal vivo il cervello umano attraverso trapanazioni craniche dei suoi pazienti. Durante la conferenza il Prof. Carrara presenterà la risposta non soltanto neuroscientifica sistemica odierna a corroborare l’impossibilità di negare dal punto di vista scientifico la realtà della volontà libera nell’essere umano, bensì la risposta della filosofia realista. Muovendo dalla stessa replica che Giovanni Reale e Giacomo Marramao dettero al neurofisiologo Strata, il Prof. Carrara approfondirà i dati di fatto che oggigiorno corroborano l’esistenza di una libertà umana complessa e multi-stratificata. Dalla negazione dell’incontrovertibilità dei risultati delle scienze empiriche e dalla necessità di ricorrere alla specificazione dei contesti e dei paradigmi interpretativi dei dati, il Prof. Carrara introdurrà gli studenti al vasto panorama di quel settore della neuroetica contemporanea che sono le “neuroscienze del libero arbitrio” correlandolo al cosiddetto “neuro-diritto”.

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