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Lectio Inauguralis a.a. 2019-2020

LECTIO INAUGURALIS

José Enrique Oyarzún, L.C.

Rettore Magnifico

Eccellenza Reverendissima, autorità, carissimi professori, studenti, amici, rivolgo a tutti Voi il più cordiale benvenuto e ringraziamento per aver voluto partecipare all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2019-2020 del nostro Ateneo, ventisettesimo dalla fondazione. Desidero ringraziare di cuore S. E. Rev.ma Mons.  Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Rossano-Cariati, nostro ex studente, che oggi onora questo atto di inaugurazione dell’anno accademico dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum offrendoci la Sua Relatio Magistralis sul tema “Teologia ed Evangelizzazione”. Saluto P. Eduardo Robles-Gil, L.C., nostro Gran Cancelliere e Superiore Generale dei Legionari di Cristo, la cui vicinanza spirituale e il suo costante incoraggiamento ci stimolano a compiere fedelmente la nostra missione. La mia riconoscenza e gratitudine va ai Vicerettori, ai Decani, ai Direttori di istituto e a tutti i docenti per il suo impegno e dedizione. Estendo volentieri questo ringraziamento agli officiali e a tutti i collaboratori non docenti che con il loro impegno generoso rendono possibile lo svolgimento delle attività dell’Ateneo.. Con decorrenza 1° luglio ho assunto la carica di Rettore ed in questa veste è la mia prima lectio innauguralis dell’Anno Accademico. Non intendo, quindi, farmi sfuggire l’occasione per ringraziare tutti i membri della nostra comunità accademica per l’accoglienza e soprattutto per il tangibile sostegno offertomi, accompagnato dalla preghiera. In modo particolare ringrazio il mio predecessore, P. Jesús Villagrasa, L.C., per il prezioso servizio che ha svolto negli ultimi sei anni. Avendo ricoperto la carica di Vicerettore Accademico posso rendere testimonianza del suo impegno caratterizzato da una grande abnegazione, dedizione competente e disciplinata. Grazie, P. Jesús, per averci guidato nel corso di questi ultimi sei anni. Propositio Come ben sapete, la Relatio Innauguralis prevede un’esposizione ampia in quanto in essa sono riportati tutti i dati relativi alle attività svolte nel corso dell’anno accademico precedente. Considerato che vi è stato distribuito il libretto con tutte le informazioni necessarie, mi limito in questo mio intervento a proporvi una riflessione che parte dal Vangelo e che, a mio parere, illumina e offre un senso all’attività che in questo momento stiamo svolgendo: l’inaugurazione di un nuovo anno accademico. A seguire mi soffermo sul concetto di comunità, sulla sua missione e successivamente espongo alcuni spunti emersi nel corso della prima fase della programmazione strategica. In nomine tuo  Il brano scelto è quello della pesca miracolosa raccontata al capitolo quinto del Vangelo di Luca (cf Lc 5, 1-11). Gesù sale sulla barca di Pietro e lo invita a prendere il largo e gettare le reti nel mare. Nonostante abbia faticato tutta la notte senza prendere nulla, Pietro si è fidato di Gesù dicendo: “sulla tua parola getterò le reti” (Lc 5, 5). Il risultato lo conosciamo: “presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano” (Lc 5, 6). E in questo contesto Gesù chiama Pietro ad essere pescatore di uomini (cf. Lc 5, 10). Dal mio punto di vista è un passaggio paradigmatico che offre un contesto e una prospettiva adeguata ad ogni attività, particolarmente in una istituzione ecclesiale come la nostra. “In nomine Tuo”; “sulla tua parola” (cf. Lc 5, 5) dovrebbe essere uno dei nostri principali leiv motiv abbinato al Venga il Tuo Regno, che è il motto dell’azione apostolica della Legione di Cristo e del Movimento Regnum Christi. Le nostre imprese, che si orientano a far presente il Regno di Cristo, avranno successo nella misura in cui sono fatte nel Suo Nome. Alla luce di questo Vangelo, possiamo dire che l’Ateneo è una delle tante barche invitata da Cristo a “prendere il largo” per compiere una missione concreta al servizio della Chiesa. Comunità  Come istituzione universitaria siamo anzitutto una comunità. In questo senso mi piace citare papa Benedetto XVI che diceva: “l’università ha una nativa vocazione comunitaria: essa infatti è appunto una universitas, una comunità di docenti e studenti impegnati nella ricerca della verità e nell'acquisizione di superiori competenze culturali e professionali”[1]. Questa visione comporta l’impegno a costruire e rinvigorire le relazioni e i legami interpersonali, continuare a promuovere un clima cristiano dove tutti si sentano accolti e motivati e a dare il meglio di sé nella propria formazione e nella ricerca del fine specifico della nostra istituzione. Per far ciò è necessario far leva su quei valori comuni plasmati nell’Ideario. In esso troviamo delineati i tratti di ciò che vogliamo essere e una inspirazione per tutto il nostro operare personale e istituzionale: il senso ecclesiale, il senso di missione, la formazione personalizzata, la centralità della persona, la ricerca della sapienza... Vivere in profondità questi valori costituisce in sé stesso un programma di vita per la nostra comunità. Come istituzione accademica ecclesiastica, sulla base di questi valori ci proiettiamo verso “quel rinnovamento sapiente e coraggioso” degli studi ecclesiastici, così come è stato indicato dalla costituzione apostolica Veritatis Gaudium[2]. Si tratta di una sfida epocale che ci impegna a usare tutti i nostri talenti e le capacità creative per contribuire alla “rivoluzione culturale” a cui ci ha invitato Papa Francesco. Quindi, anche la centralità del kerygma, il dialogo a tutto campo, l’interdisciplinarietà e la necessità di “fare rete” diventano dei fari che ci orientano come comunità[3]. La missione  Tutto ciò è indispensabile per portare avanti ciò che costituisce la ragion di essere dell’Ateneo: la missione di “formare apostoli, leader cristiani – chierici e laici – al servizio della Chiesa per testimoniare il mistero di Cristo; creare, in piena comunione con il Magistero della Chiesa, correnti di pensiero che rispondano alle domande teoriche ed esistenziali dell’uomo e impregnino di spirito evangelico la società (cfr. Stat. Gen., art. 4 §3)”. Voler formare apostoli per testimoniare il mistero di Cristo sarebbe presuntuoso se non riconosciamo che l’iniziativa è di Dio. È Lui che ci ha chiamati a collaborare e a far parte di questa avventura. I talenti e la stessa vita che ci ha dato sono chiamati a maturare e fruttificare nell’impegno quotidiano per vivere la missione.  In altre parole, si tratta di far vivere “il senso di missione che è l’anima dell’Ateneo” (cf. Ideario, n.12). Da qui deve nascere una comunità in continuo lavorio, sanamente tesa e sensibile alle sfide che ci presenta la cultura contemporanea, alla quale vogliamo rispondere con prontezza e professionalità; una comunità “in uscita”[4] consapevole della propria identità e desiderosa di condividere la gioia del Vangelo. Programmazione strategica Dato che per portare avanti la missione dobbiamo partire dalla realtà concreta è necessario saper approfittare e orientare al meglio le nostre forze. Per questo motivo nella seconda settimana del mese di settembre abbiamo lavorato alla programmazione strategica quinquennale. Hanno partecipato diversi membri della nostra comunità. È stato un momento di condivisione e di analisi, che ci ha permesso di identificare e progettare alcune aree e ambiti strategici ritenute rilevanti per il nostro Ateneo. Il processo di programmazione non si è ancora concluso ma voglio approfittare dell’inizio di questo anno accademico per presentare in modo sintetico alcuni spunti che sono emersi. Area accademica Nell’area accademica è importante continuare a migliorare la qualità che implica un potenziamento della ricerca e l’aumento del numero e la qualità delle pubblicazioni dei nostri docenti, che ci permetta di essere più significativi e incisivi nell’evangelizzazione della cultura partendo dalla nostra identità e specificità. Ciò ci induce a continuare il processo di miglioramento dell’offerta formativa sia negli aspetti distintivi che nella pedagogia e nella didattica. Area di formazione ed esperienza universitaria Nell’area della formazione e dell’esperienza universitaria, proiettata nei prossimi cinque anni, si vuole rafforzare il coinvolgimento degli studenti nella vita dell’Ateneo, cercando di migliorare l’accompagnamento alfine di aiutarli a potenziare i propri talenti, offrendo loro anche la possibilità di sviluppare quelle competenze che gli consentano di servire con maggiore efficacia la Chiesa nel processo di evangelizzazione. Area di governo e gestione Nell’area del governo e della gestione desideriamo puntare su un più ampio coinvolgimento di tutti i membri della comunità affinché ognuno possa sentirsi più partecipe alla missione comune. Abbiamo il compito di revisionare e completare la normativa e i processi di gestione, cercando di accrescere la collaborazione e migliorare i servizi anche tramite l’uso adeguato della tecnologia. Inoltre, si è ritenuto utile continuare a migliorare la comunicazione verso l’esterno per riuscire a posizionare l'Ateneo come punto di riferimento autorevole nell’ambito accademico. Area di sviluppo istituzionale Nell’area di sviluppo istituzionale miriamo sul potenziamento delle relazioni con diversi attori della vita sociale, ecclesiale e universitaria. Desideriamo anche rafforzare la sostenibilità economica che ci consenta di poter offrire un servizio migliore e aiutare un maggior numero di studenti a un’adeguata formazione che gli consenta di servire al meglio la Chiesa e la società in genere.   Conclusione Concludo il mio intervento chiedendo a Maria, Regina Apostolorum ed Stella maris, che continui ad accompagnarci, guidarci e proteggerci nel nostro sforzo per far presente il Regno di Suo Figlio. Fiduciosi del sostegno di Cristo e affidandoci all’intercessione della nostra Madre Celeste, Maria, Regina degli Apostoli, iniziamo l’anno accademico 2019-2020, XXVII dalla fondazione, che in virtù dell’autorità che mi è stata conferita, dichiaro solennemente aperto. Vi ringrazio di cuore.   [1] Cf. Benedetto XVI, Incontro con il mondo della cultura, Pavia 22 aprile 2007. [2] Cf. Papa Francesco, Costituzione Apostolica Veritatis Gaudium, n. 3. [3] Ibid,, n. 4. [4] Cf. Papa Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, nn. 20-24.

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