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Omelia, festa dell’Ateneo, chiusura giubileo 25º anniversario, 25 marzo 2019

a cura del Magnifico Rettore P. Jesús Villagrasa, L.C.

Caro P. Eduardo, a nome della comunità la ringrazio per la sua presenza e per aver voluto condividere con noi, in qualità di Gran Cancelliere, questa giornata speciale. Saluto e ringrazio gli ambasciatori, i rettori della rete internazionale delle università dei Legionari di cristo e gli amici per la loro presenza. Oggi, festa del nostro Ateneo, concludiamo il giubileo del 25º anno della sua fondazione. Celebriamo un tempo di grazia… E' tempo di grazia perché, come inizia il Vangelo di oggi, ‘in quel tempo’ l’Angelo Gabriele fu inviato a una Vergine di nome Maria.' In quel tempo…nella pienezza del tempo… il Padre invia il suo Figlio, il Verbo eterno, perché nato da donna, compia il suo disegno di salvezza. “Lo chiamerai, dice l’Angelo, Gesù”: questo nome «Gesù» (bellissimo) significa «Dio salva». Esso esprime la sua identità e la sua missione, «perché è lui che salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,21). Pietro afferma che «non vi è sotto il cielo altro Nome dato agli uomini nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (At 4,12) Contempliamo pieni di gratitudine questa magnifica opera della Trinità Santissima e della cooperazione di Maria. Il Figlio di Dio, inviato dal Padre, si è incarnato nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, per noi uomini e per la nostra salvezza, ossia: per riconciliare noi peccatori con Dio; per farci entrare nella comunione con Dio e i fratelli. La missione di Cristo e il mandato missionario che Signore rivolge alla sua Chiesa ha la sua sorgente nell'amore eterno di Dio, che invia il suo Figlio e il suo Spirito perché «vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4) La lettera agli Ebrei presenta con grande forza come il Figlio, diventando veramente uomo, fa propria questa volontà salvifica di Dio Padre. Nell’Incarnazione, la volontà umana di Cristo “segue senza opposizione o riluttanza, la volontà divina, o, meglio, è ad essa sottoposta” (C 91) E così fa Maria: ‘avvenga per me secondo la tua Parola’. E in questo modo, lo Spirito Santo può portare a compimento in Maria le attese e la preparazione dell'Antico Testamento alla venuta di Cristo, che si esprime nella prima lettura. Lo Spirito Santo fa di Maria la Madre del «Cristo totale», cioè di Gesù Capo e della Chiesa suo corpo. Maria Madre della Chiesa. “Maria è presente fra i Dodici il giorno della Pentecoste, quando lo Spirito inaugura gli «ultimi tempi» con la manifestazione della Chiesa” (C 142) Ecco il logo del nostro Ateneo che presenta il sorgere della Chiesa attorno a Maria. Tutti ricevono lo Spirito Santo, per continuare nel tempo, negli ultimi tempi, nel nostro tempo, la missione del Figlio: l’evangelizzazione. Il nostro logo vuole sottolineare che la Pentecoste, “ è la Missione di Cristo e dello Spirito e diviene la Missione della Chiesa, inviata per annunziare e diffondere il mistero della comunione trinitaria”. (C 144) Crediamo fermamente che lo Spirito agisce nella Chiesa, che porta avanti la missione “di annunziare e instaurare in mezzo a tutte le genti il Regno di Dio inaugurato da Gesù Cristo” (C 150) In questa grandiosa storia della salvezza, in questa missione della Chiesa, si collocano le università ecclesiastiche, e con esse e tra di esse, l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. In questa storia grandiosa si collocano i nostri 25 anni, la nostra piccola storia umana, la nostra grandiosa storia umano-divina. Vogliamo accogliere oggi, perché rivolto a ciascuno di noi, il mandato missionario: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). Vogliamo, perché è giusto e necessario farlo, gioire per i nostri 25 anni di storia, di azione di Dio in mezzo a noi, di presenza di Maria tra i suoi figli. Sì, dobbiamo ricordare con gratitudine tante persone in questa Eucaristia. Però desidero rivolgere, con tutto l’affetto del cuore, la mia e la vostra riconoscenza alla Santissima Trinità e alla beata Vergine Maria. Benedicta sit sancta trinitas. Benedetto sia Dio Padre, e l’unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo: poiché fece brillare su di noi la sua misericordia. Maria, Regina degli Apostoli, nostra Madre e Maestra, prega per noi. Tu sei Maestra dei discepoli e degli apostoli: maestra del sì agli inscrutabili disegni di Dio, maestra della docile e operosa collaborazione con lo Spirito Santo, maestra di tutti quelli che nella Chiesa vogliono consacrarsi all’amore di Cristo e dei fratelli… maestra nel pellegrinaggio della fede, della speranza e dell’amore Tu sei Madre che coopera con amore materno alla nascita e alla formazione nell'ordine della grazia dei discepoli e degli apostoli; Madre che ci accompagna nel nostro pellegrinaggio personale e comunitario. Ricordati ora e sempre dei tuoi figli che oggi si radunano attorno all’Altare di tuo figlio. Volevo finire qui l’omelia, però ho sentito internamente un gentile rimprovero della Madonna… ‘Sai, non è stato facile dire sì all’Angelo, e mantenerlo fedelmente, lungo gli anni… Memoráre… Ricordati di tutti quelli che hanno collaborato con Dio e tra di loro in questa bella opera di un Ateneo a me dedicato’. Lo faccio in un modo così breve, quanto pieno di affetto e riconoscenza per questo mistero che è la collaborazione dell’uomo con Dio nel compiere il suo piano di salvezza. Grazie ai docenti che hanno fatto insegnamento e ricerca, esempi per gli studenti e per la nostra comunità; Grazie agli studenti che oggi frequentano le aule alla ricerca della verità e della sapienza e a quegli che percorrono già le vie del mondo in missione. Grazie ai collaboratori che ogni giorno si adoperano affinché l’università sia un luogo accogliente, capace di dialogare con il mondo esterno, pronta a rispondere ai fabbisogni della comunità, Grazie agli amici e benefattori dell’Ateneo che con il loro affetto, la loro attenzione e sostegno fanno crescere questa comunità come una grande famiglia. Grazie alle autorità ecclesiali che ci hanno accompagnato, consigliato, apprezzato…. Maria, Regina degli Apostoli, adesso siamo noi a dirti Memoráre. Una preghiera al singolare perché a nome di tutta la comunità   Memoráre. Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che alcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, abbia chiesto il tuo soccorso, e sia stato abbandonato. Animato da tale fiducia, a te ricorro, o Madre Vergine delle vergini; [Regina degli apostoli] a te vengo, dinanzi a te mi prostro, peccatore pentito. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami benevola ed esaudiscimi. Amen.   Responsabile Comunicazione e Relazioni Istituzionali Emiliana Alessandrucci ealessandrucci@upra.org +39 06 91689683 Via degli Aldobrandeschi 190, 00163 Roma

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