Dal calcio alle neuroscienze per decifrare i misteri del cervello.
"Il cervello di Messi in azione spiegherà perchè non siamo liberi?"
Cosa c’è nella testa di Lionel Messi?
Il cervello del fuoriclasse argentino Lionel Messi viene analizzato per scoprire il modo in cui sia capace di prendere decisioni sul campo da calcio così repentine e precise, proprio come ultimamente ha dimostrato in questi giorni, nella partita contro il Bayern Leverkusen, mettendo a segno 5 goal, episodio storico per un match di Champions League.
La neuro-notizia risale allo scorso 13 gennaio: sul portale spagnolo “goal.com”. Questa ricerca svelerà la nostra “non libertà”?
Il medico olandese Pietes Medendorp analizzerà il cervello del giocatore di calcio Messi per scoprire come sia capace di sorprendere con il suo grande genio calcistico. I suoi piedi saranno pure fatati ma è quello che è dentro la sua testa, che suscita la curiosità degli scienziati. Al punto da farne oggetto di studio neuroscientifico.
Il dottor Medendorp, dell'Università Radboud di Nijmegen, eseguirà esperimenti di elettroencefalografia (EEG) e di risonanza magnetica funzionale (fRMN) per scoprire “come si prendono le decisioni in una frazione di secondo e come si predilige una possibilità rispetto alle altre alternative”.
Lo studio è stato sovvenzionato con ben 1,5 milioni di euro dalla NWO, l'organizzazione per la ricerca scientifica dei Paesi Bassi. La finalità illustrata dal ricercatore olandese punta a migliorare i metodi di diagnosi in medicina e la realizzazione di protesi uditive.
“Il cervello non è un computer ma effettua un calcolo di probabilità”, spiega il dottor Medendorp. “Messi decide se correre, dribblare o calciare in un istante e vogliamo verificare come fa questo la sua testa. Cosa fa sì che opti per una cosa anziché per un'altra? È una questione di efficienza? Tutti prendono delle decisioni senza pensarci, specie in movimento, e sul campo Messi sa dove si trovano gli altri e in un momento decide non solo come liberarsi di una marcatura o dove andare ma anche quale piede utilizzare e cosa fare con la palla”.
Queste analisi saranno in grado di rendere noti al mondo i "segreti" del calciatore più forte del pianeta?
Qualche scienziato parla già di determinismo neuroscientifico: questi studi riveleranno finalmente, per alcuni, che l’essere umano si illude di essere libero nel suo agire, quando in realtà, sarebbe il suo cervello a decidere prima di diventare coscienti della scelta.
Una serie di esperimenti sono stati condotti, sin dagli anni ’70, a partire da Benjamin Libet, per dimostrare che la libertà umana è una mera illusione.
Questa affascinante tematica, la neuroetica, verrà affrontata in maniera esaustiva quest’estate durante un corso internazionale di alto perfezionamento, organizzato dalla Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dal tema: “Neurobioetica: la persona al centro delle neuroscienze, etica, diritto e società”. Il corso si terrà dal 2 al 13 luglio 2012. La finalità sarà quella di offrire a professionisti e studiosi provenienti dai vari ambiti, una metodologia di approccio pluri e interdisciplinare alle questioni etiche delle Neuroscienze e alle Neuroscienze dell'etica. Favorire il confronto e il dibattito interno sugli argomenti di maggior rilievo, avvalendosi di un’analisi approfondita e critica dei dati neuroscientifici. Integrare tale metodologia con l'apporto dei fondamenti filosofici e antropologici, secondo una visione personalista. In ultimo, ricercare forme di “integrazione” dei saperi e delle loro applicazioni, essendo ciascuna Persona “una unità e una totalità di dimensioni biologiche, psicologiche, sociali spirituali”, anche quando fragile, malata o prossima alla morte naturale. Se si è interessati a partecipare o avere maggiori delucidazioni in merito potete consultare il sito www.uprait.org o contattare il Dr. Emmanuele Di Leo via email edileo@upra.org o al numero telefonico +39 06 66 54 39 31.