Esorcismo: si è aperto oggi il corso al Regina Apostolorum. 240 partecipanti da oltre 40 Paesi
«Non ha senso mettere in discussione l’esistenza e l’opera del demonio». Anzi, la nostra è un'epoca più tentata dal maligno delle precedenti. È il messaggio che arriva dal corso «Esorcismo e preghiera di liberazione» organizzato presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma dall’Istituto Sacerdos e dal Gris, in collaborazione con l’Associazione internazionale esorcisti (Aie).
«È indispensabile una preparazione approfondita per evitare derive intellettuali e pratiche non consentite dalle norme della Chiesa». Lo ha ribadito questa mattina Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa di Bologna), introducendo il corso «Esorcismo e preghiera di liberazione» organizzato presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma dall’Istituto Sacerdos e dal Gris, in collaborazione con l’Associazione internazionale esorcisti (Aie).
All’appuntamento partecipano circa 240 sacerdoti e laici da oltre 40 Paesi. Per padre José Enrique Oyarzún, vice rettore accademico dell’Ateneo, «le pratiche di adorazione di satana sono sempre più pubblicizzate da media e social network coinvolgendo persone di ogni età, in particolare giovani». «Il diavolo esiste – ha concluso – anche se non sono in tanti ad ammetterlo».
Per il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, a cui era affidata la lectio magistralis «la persecuzione contro la Chiesa non è altro che una manifestazione del maligno». «Non è facile parlare del diavolo, ci vuole coraggio. È molto più semplice parlare del bene. Eppure – ha proseguito il cardinale – viviamo in un’epoca tentata più delle precedenti dal maligno. Assistiamo a una negazione culturale del diavolo, ma un’accoglienza diffusa delle imprese sataniche. Quanto l’uomo rifiuta il Vangelo, accoglie il male». Per il prefetto, che ha citato a più riprese Giovanni Paolo II, «il tentatore è un perdente nato, è destinato alla sconfitta».
«Non ha senso mettere in discussione l’esistenza e l’opera del demonio», ha affermato mons. Erio Castellucci, vescovo di Modena e Nonantola, intervenendo questa mattina al corso, giunto alla sua XII edizione. «L’intreccio tra le forme straordinarie di possessione e le patologie psichiche avviene, perché i confini non sono sempre netti», ha spiegato. Per questo è fondamentale la figura dell’esorcista: «È importante che nelle chiese locali sia offerto un servizio specifico, con la nomina di uno o più esorcisti. Se in una diocesi non vi è la possibilità di trovare un esorcista, infatti, non si applica completamente la missione affidata da Gesù agli apostoli». Secondo mons. Castellucci, «l’opera demoniaca è devastante, ma non onnipotente; il diavolo, infatti, è un leone al guinzaglio». La teologia, d’altra parte, «non riesce a farsi un’idea completa del fenomeno perché nelle azioni straordinarie del demonio c’è sempre qualche elemento che sfugge alla logica. Non sempre è preda del diavolo chi compie il male, talvolta può accadere anche a persone sante e persino a neonati». «Una Chiesa che si fa ospedale da campo – ha concluso – deve offrire anche sacerdoti esorcisti».