A Roma una mostra sulla Sindone, specchio del Vangelo
Cos’è la Sindone? A questa domanda hanno risposto alcuni bambini, con il loro candore intelligente, in modo icastico, semplice: «È un selfie, un flash». I più piccoli arrivano spesso, più in profondità e in modo più veloce, a delle conclusioni che spesso, per noi adulti, risultano difficili e ostiche. Il 10 marzo, nella basilica giubilare di San Giovanni dei Fiorentini, è stata inaugurata la mostra itinerante Chi è l’uomo della Sindone? Il cardinale Baldassarre Reina, vicario generale della Diocesi di Roma, ha auspicato che quanti si accosteranno a questa mostra arrivino a una professione di fede piena. «Compiendo il passaggio dalla Porta Santa a San Pietro, ci si senta introdotti nella grazia di una vita nuova».
L’esposizione è composta da pannelli, fotografie, opere d’arte e riproduzioni filologiche degli strumenti usati per la Passione di Cristo, nonché da una copia perfetta della Sindone.
La potenza della Croce
Il cardinale Reina ha poi sottolineato che «tutti constatiamo la grande fatica di portare avanti l’esperienza di fede. In tanti, a volte per motivi diversi, come la grande prova della malattia, di un lutto o altro, si allontanano dalla fede in Cristo Gesù». Vedere l’uomo dei dolori che ha ben conosciuto il patire significa «ritornare alla verità di Colui il cui volto era talmente sfigurato da diventare motivo di vergogna»; proprio Lui «è il tesoro della nostra fede». Una fede che non è ancorata a «un uomo potente dal punto di vista umano, che è stato messo su un trono d’oro, che si è affermato con potenza di parola: la nostra fede nasce da un crocifisso, da una persona umiliata, sputacchiata, coronata di spine, abbandonata, alla fine messa sul patibolo, motivo di vergogna, sepolta e poi l’esito finale della resurrezione». Ritornare a questo tema della sofferenza, del dolore, della passione. Come diceva Paolo, scrivendo ai Corinzi, «alcuni cercano la sapienza, altri cercano la gloria, noi cerchiamo la potenza della croce». «Ciò che per altri è motivo di vergogna, per noi è motivo di sapienza, motivo di forza».
Ricerca e verità
Dopo i saluti del professor padre José Enrique Oyarzún, magnifico rettore dell’Ateneo pontificio Regina Apostolorum, è arrivato il momento delle relazioni della professoressa Emanuela Marinelli, docente invitato dell’istituto Superiore di Scienze Religiose (APRA) ed esperta sindonologa – autrice di oltre venti libri sull’argomento – e del professor Rafael Pascual, direttore del Gruppo di ricerca Othonia e docente ordinario della Facoltà di filosofia. Hanno ripercorso le straordinarie caratteristiche della preziosissima reliquia di Torino e hanno posto al centro del discorso quello che è il dibattito più annoso, la veridicità della Sindone.