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Missione e missioni di evangelizzazione

Editoriale a cura del Magnifico Rettore Padre Jesús Villagrasa, L.C.

Il Mistero pasquale è al centro della fede cristiana perché il disegno salvifico di Dio si è compiuto una volta per tutte con la morte redentrice del suo Figlio, Gesù Cristo. Tale disegno consiste nel far partecipare tutti gli uomini della vita divina. La Risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede e rappresenta, con la Croce, una parte essenziale del Mistero pasquale. Il Risorto, vincitore del peccato e della morte, è il principio della nostra risurrezione e fin d’ora ci procura la grazia dell’adozione filiale, che è reale partecipazione alla sua vita. Il Signore nel  Mistero pasquale ci ha dato una vita nuova. La missione della Chiesa è continuare la missione salvifica di Cristo. La Chiesa è inviata in missione a tutti i popoli, in ogni tempo e a qualsiasi cultura appartengano. Tutti i fedeli, incorporati a Cristo mediante il Battesimo, sono chiamati ad attuare in modi diversi la missione affidata da Dio alla Chiesa. I membri dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sono stati chiamati a partecipare a questa missione nell’ambito universitario. E la celebrazione del Mistero pasquale nel Triduo Sacro sarà occasione per rinnovare il nostro impegno ed entusiasmo missionario. San Giovanni Paolo II nell’enciclica Fides et Ratio ci diceva che la Chiesa «da quando, nel Mistero pasquale, ha ricevuto in dono la verità ultima sulla vita dell’uomo, s’è fatta pellegrina per le strade del mondo per annunciare che Gesù Cristo è “la via, la verità e la vita” (Gv 14, 6). Tra i diversi servizi che essa deve offrire all’umanità, uno ve n’è che la vede responsabile in modo del tutto peculiare: è la diaconia alla verità» (n. 2). In questo pellegrinaggio missionario e in questa diaconia alla verità un posto del tutto particolare è riservato alle università ecclesiastiche. Nel n. 2 del Proemio alla Costituzione Apostolica Veritatis gaudium, Papa Francesco sottolinea la continuità e l’attualità del ricco contributo del concilio Vaticano II e dal magistero pontificio successivo riguardante l’identità e missione delle università ecclesiastiche. Se papa Francesco ha voluto includere come appendice alla Veritatis gaudium il Proemio della Sapientia christiana di san Giovanni Paolo II è per sottolineare il comune filo conduttore: l’evangelizzazione. La voce di Papa Montini risuona nel Proemio della Sapientia christiana: «la missione dell’evangelizzazione, che è propria della Chiesa, esige non soltanto che il Vangelo sia predicato in fasce geografiche sempre più vaste ed a moltitudini umane sempre più grandi, ma che siano anche permeati della virtù dello stesso Vangelo i modi di pensare, i criteri di giudizio, le norme d’azione; in una parola, è necessario che tutta la cultura dell’uomo sia penetrata dal Vangelo» (SC Proemio I). La Veritatis gaudium chiede ai centri universitari ecclesiastici con una certa urgenza, in vista dell’evangelizzazione, un rinnovamento missionario e un incremento della qualità dell’apprendimento e della ricerca. L’esigenza prioritaria secondo Papa Francesco (VG n.3) è che tutto il Popolo di Dio si prepari ad intraprendere “con spirito” una nuova tappa dell’evangelizzazione. In questo «processo è chiamato a giocare un ruolo strategico un adeguato rinnovamento del sistema degli studi ecclesiastici». Il Papa vuole che sia «la fede gioiosa e incrollabile in Gesù crocifisso e risorto, centro e Signore della storia» a guidarci, illuminarci e sostenerci in questa impegnativa e affascinante stagione di rinnovamento degli studi ecclesiastici (VG 6). Penso ai molti dei sacerdoti legionari di Cristo docenti del nostro Ateneo che dedicano la Settimana Santa alle missioni popolari. Benché la loro diaconia alla verità si esprima quasi tutto l‘anno nell’ambito della docenza e della ricerca universitaria, è bello vedere che l’Ateneo ha già una lunga tradizione di missioni durante la Settimana Santa. All’inizio il paese di destinazione delle missioni era prevalentemente il Messico; oggi i nostri docenti hanno una presenza maggiore in altri paesi di America (Cile, El Salvador, Argentina, Colombia), con esperienze pure in Africa e in Terra Santa. Le missioni della Settimana Santa iniziano la Domenica delle palme per terminare la Domenica di Risurrezione; i missionari durante la mattina si adoperano per visitare gli ammalati, gli anziani e le famiglie; si svolgono, infatti, attività di promozione delle attività liturgiche incentivando la vita sacramentale. Si offrono anche momenti di formazione per adulti e si organizzano, in collaborazione con i catechisti locali, attività per giovani e bambini. I sacerdoti accompagnano i missionari per il ministero sacramentale, dando supporto ai parroci. È vero che le missioni sono un “bagno di realtà” per chi compie la principale missione nella ricerca e nell’insegnamento teologico e filosofico. Anzi, sono molto di più. Oltre a un servizio ecclesiale, è occasione per aprire orizzonti propriamente intellettuali e missionari. Come insegna la Fides et ratio, «il lavoro teologico nella Chiesa è in primo luogo al servizio dell’annuncio della fede e della catechesi. L’annuncio o il kerigma chiama alla conversione, proponendo la verità di Cristo che culmina nel suo Mistero pasquale: solo in Cristo, infatti, è possibile conoscere la pienezza della verità che salva (cfr. At 4, 12; 1 Tm 2, 4-6). In questo contesto, si capisce bene perché, oltre alla teologia, assuma notevole rilievo anche il riferimento alla catechesi: questa possiede, infatti, delle implicazioni filosofiche che vanno approfondite alla luce della fede. L’insegnamento impartito nella catechesi ha un effetto formativo per la persona. La catechesi, che è anche comunicazione linguistica, deve presentare la dottrina della Chiesa nella sua integrità, mostrandone l’aggancio con la vita dei credenti. Si realizza così una singolare unione tra insegnamento e vita che è impossibile raggiungere altrimenti. Ciò che si comunica nella catechesi, infatti, non è un corpo di verità concettuali, ma il mistero del Dio vivente. La riflessione filosofica molto può contribuire nel chiarificare il rapporto tra verità e vita, tra evento e verità dottrinale e, soprattutto, la relazione tra verità trascendente e linguaggio umanamente intelligibile. La reciprocità che si crea tra le discipline teologiche e i risultati raggiunti dalle differenti correnti filosofiche può esprimere, dunque, una reale fecondità in vista della comunicazione della fede e di una sua più profonda comprensione» (FR 99). A tutti l’augurio di una esperienza forte del Mistero Pasquale in questa Settimana Santa e di tanti frutti di evangelizzazione nelle missioni popolari.

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