Conferenza “L’evoluzione biologica dal punto di vista filosofico”
Il 19 Novembre è previsto l’incontro del Ciclo di Conferenze del Diploma di Alta Formazione in Scienza e Fede che sarà tenuto dal Prof. Ivan Colagè.
Titolo della Conferenza: “L’evoluzione biologica dal punto di vista filosofico”.
Gli sviluppi in biologia sono stati forieri di potentissime novità sin dal diciannovesimo secolo, quando già i lavori di Lamarck e poi, naturalmente, quelli di Darwin, comportarono un superamento della visione fissista delle specie biologiche. Nel ventesimo secolo, la messa a punto della cosiddetta sintesi neodarwiniana, sancirà definitivamente l’evoluzione biologica come un processo ciclico di produzione, trasmissione e selezione di variazione. Sempre nel ventesimo secolo, anche la cosmologia fisica – grazie e personaggi del Calibro di Lemaitre, Hubble e Einstein – acquisisce una connotazione evolutiva: anche il cosmo, e non solo la vita (sulla Terra), cambia nel tempo. Questi sviluppi sono determinanti per l’attuale cosiddetta “visione evolutiva del mondo” che da un certo punto di vista costituisce un paradigma scientifico generale per l’oggi. Questa visione del mondo ha importantissime implicazioni interdisciplinari che coinvolgono anche la teologia – soprattutto con riferimento all’idea che l’universo è creato “in statu viae”.
Tornando alla biologia, è di enorme interesse tener presente che attualmente è in corso un ulteriore sviluppo, successivo alla sintesi neodarwiniana, che sta modificando in maniera rilevante la concezione dell’evoluzione e dei viventi. Si tratta dalla cosiddetta sintesi evolutiva estesa (Extended Evolutionary Synthesis – EES). In particolare, dal punto di vista filosofica, questi sviluppi impattano sulla concezione della causalità biologica. Se per la sintesi neodarwiniana l’evoluzione biologica era determinata dall’incrocio di due linee causali essenzialmente indipendenti (la mutazione genetica e l’ambiente che esercita selezione naturale sugli organismi), per la EES nuovi fattori causali vengono messi in evidenza e le due linee causali prima menzionate (geni e ambiente) non sono più considerate come radicalmente indipendenti. In particolare, la capacità degli organismi di modificare l’ambiente (niche construction) e la dimensione comportamentale degli organismi come sorgente di reale novità biologica evolutivamente rilevante giocano un ruolo essenziale nel nuovo assetto teorico in biologica evolutiva.
Dopo aver brevemente presentato questi temi, la conferenza accennerà a due implicazioni filosofiche di quanto premesso: l’anti-riduzionismo implicato dell’attuale biologia, alcune conseguenza di questa rinnovata concezione evolutive per l’evoluzione umana.
Vi aspettiamo!