Don. Alberto Strumia, docente di Filosofia della Scienza e della Natura alla FacoltĂ Teologica dell'Emilia-Romagna.
Da quando è stato scoperto il bosone di Higgs (luglio 2012), cercato per anni nei laboratori del CERN a Ginevra e negli USA e, più tardi sono state rivelate le ancor più nascoste onde gravitazionali (settembre 2015), la Fisica ha riguadagnato il terreno perduto rispetto alla biologia che, da parecchi anni aveva dominato la scena anche presso il pubblico dei non addetti ai lavori. E così si è riacceso l’interesse, mediatico ed editoriale, per i grandi temi come quello della Materia, del quale tratta la prossima conferenza del
Master in Scienza e Fede, che sono stato invitato a tenere martedì prossimo 5 novembre all’Istituto
Veritatis Splendor, Via Riva di Reno 57 (h. 17,15) in collegamento con l’Ateneo
Regina Apostolorum che promuove da anni con successo questo
Master. L’approccio ad un tema così vasto intende essere interdisciplinare: partendo dalle concezioni della materia degli antichi pensatori greci per arrivare a quelle insite nelle interpretazioni della fisica di Newton, della Relatività di Einstein e della Meccanica quantistica si esamineranno i criteri per un confronto sui fondamenti filosofici di queste visioni della materia, maturate nel passaggio da una teoria a quella successiva, evidenziando quegli elementi che sono presenti e apparentemente nascosti nel linguaggio matematico delle nostre teorie più avanzate e ne consentono un’interpretazione. L’esposizione non avrà carattere tecnico, nel senso che non si ricorrerà alle formule e al calcolo matematico, ma si presenteranno le “concezioni filosofiche” che in certo modo esse includono. Sorprendentemente ci si potrà accorgere di come la visione dello spazio e del tempo di Einstein sia, in qualche modo, più vicina ad Aristotele e a san Tommaso di quanto non lo sia a Cartesio e Newton (cosa che rilevata dallo stesso ideatore della Relatività ); di come gli antichi concetti di “tutto” e “parti” siano ritornati a dominare l’odierna “teoria della complessità ” e altre sorprese simili che smontano i luoghi comuni che ancora ci portiamo dietro da una formazione mentale decisamente arretrata. Come arretrata e non più accettata è ormai da decenni una visione materialistica della scienza, oggi spazzata via dagli studi sull’
informazione portati avanti da fisici, biologi, ingegneri, informatici, ecc. Già ne lontano 1948, uno dei padri della teoria dell’informazione, Norbert Wiener, quasi percependo in anticipo i possibili futuri sviluppi scriveva: «L’informazione è informazione, non è né materia, né energia. Nessun materialismo che non lo riconosca potrà sopravvivere al giorno d’oggi» (
Cybernetics or the control and communication in the animal and the machine, p. 132). In un certo senso si può dire che oggi sono gli uomini di scienza a riscoprire, quasi fosse la prima volta, mediante teoremi, ipotesi ed esperimenti, quei fondamenti metafisici che consentono loro di far progredire la conoscenza scientifica.