APRA: “Le nuove forme di famiglia nella filmografia e nei media” nel quadro del corso estivo di Bioetica
“Un dialogo sereno, animato da uno spirito di sincera accoglienza e di rispetto delle differenti sensibilità. E’ questo il percorso da ritrovare, oggi, quando si parla dei temi della famiglia”.
E’ il messaggio lanciato da Carlo Climati, giornalista e scrittore, nella sua conferenza tenuta all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum nel XV corso estivo di Bioetica “Famiglia, vita e società” che si è concluso venerdì scorso.
“Troppo spesso – ha spiegato Carlo Climati - il dibattito sui temi della famiglia è stato caratterizzato da toni accessi e aggressivi, anche attraverso certi mezzi di comunicazione. La contrapposizione priva d’ascolto e il muro contro muro non possono dare alcun frutto. E’ necessario ripartire da un atteggiamento costruttivo di dialogo tra le differenti sensibilità e i diversi modi di vedere la famiglia”.
Carlo Climati ha preso spunto dal testo della canzone “The sound of silence” di Simon e Garfunkel per parlare del problema dell’incomunicabilità nel mondo di oggi.
“La prima regola per comunicare – ha affermato Carlo Climati - non è parlare, ma ascoltare. Il testo della bellissima canzone di Simon e Garfunkel parla di ‘persone che sentono senza ascoltare’. E’ uno dei maggiori rischi della società di oggi, in cui la comunicazione è soltanto apparente. A volte siamo rinchiusi nel nostro guscio e non siamo disposti ad aprirci ad un autentico ascolto dell’altro”.
“Tra i più grandi mali della società contemporanea – ha sottolineato Climati – c’è sicuramente il pregiudizio. Cioè: un giudizio che viene dato prima. Prima di conoscersi, di guardarsi negli occhi e stringersi la mano. Questo può accadere, purtroppo, anche quando si parla dei temi della famiglia. Non a caso, Papa Francesco, ci ha invitato spesso ad abbandonare la tentazione della rigidità e ad aprire il nostro cuore alla cultura dell’incontro”.
“La strada da percorrere – ha concluso Carlo Climati – è quella di ripartire dalla conoscenza e dall’accoglienza degli altri. Ognuno, se vuole, può fare lo sforzo di dialogare serenamente con quelle realtà familiari che possono, in apparenza, sembrare lontane, rinunciando a qualunque atteggiamento di chiusura. Un grande santo, Massimiliano Kolbe, diceva che “Solo l’amore crea”. Partendo dall’amore e dalla ricerca dell’ascolto di ogni essere umano si potranno trovare strade veramente nuove per vivere, oggi, in spirito di autentica serenità ed amicizia con tutti”.