APRA: Pupi Avati ieri in Ateneo per promuovere “Amare le differenze, per un amore che fa la differenza”
Il progetto nato per e nelle scuole promosso insieme all’Associazione “Non si tocca la famiglia”
Il maestro Pupi Avati ieri pomeriggio, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (APRA) ha rapito la platea con i suoi racconti personalissimi e toccanti sulla sua vita matrimoniale e più in generale familiare.
Il regista, testimonial del progetto “Amare le differenze, per un amore che fa la differenza”, promosso dall’Associazione “Non si tocca la famiglia” presieduta dalla dott.ssa Giusy D’Amico, è intervenuto nell’ambito del XV esimo Corso Estivo di Bioetica.
La D’Amico ha ringraziato Pupi Avati per il suo enorme contributo e per la sua presenza ma anche per aver abbracciato un progetto pensato per i ragazzi, nato per e nelle scuole di durata pari a sei mesi. L’idea di questo fortunato connubio è nato sulla scorta del film in sei puntate “Un matrimonio” che il regista ha diretto e che si poneva come obiettivo quello di avviare una riflessione socio culturale sull’istituto matrimoniale attraverso la storia di una coppia unita da oltre 50 anni.
Il regista ha così esordito - ho aderito al progetto come tributo alla mia esperienza matrimoniale. Un rapporto profondo, quello con mia moglie che dura da 50 anni. Pensare ad una vita senza di lei mi sembra impensabile, sarebbe come non avere più specchi in casa. Direi di più, mia moglie è il mio hard disk e io il suo. Sa più cose lei di me che io di me stesso. Ma il rapporto ha subito anche degli scossoni ma certamente ci ha sempre salvato la consapevolezza di non voler mai mollare e restare insieme nonostante tutto. Da ragazzi ci siamo scambiate le promesse anche con un po’ d’incoscienza tipica della gioventù, poi sono arrivati tre splendidi figli. Quando abbiamo deciso di celebrare nuovamente le promesse ai 50 anni di matrimonio il “si” è stato molto più consapevole.
La parola poi è passata alla Prof.ssa Maria Assunta Corsini, Dirigente dell’Istituto Comprensivo Polo 2 Taurisano di Lecce che ha partecipato e vinto il progetto “Amare le differenze, per un amore che fa la differenza” un’idea importante dichiara - che mette al centro i ragazzi. Credo fortemente- prosegue Corsini – che l’adulto si può difendere da solo con la sua cassetta degli attrezzi mentre il minore no è indifeso. Bisogna promuovere, anche all’interno delle scuole, un ascolto attivo e bisogna trasmettere il concetto di non temere mai di essere controcorrente.
Il ciclo di interventi si è concluso con la consegna dell’attestato da parte del maestro alla Dirigente Corsini.