APRA: Questa mattina il Cardinale Beniamino Stella ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica in ricorrenza della Festa dell’Ateneo
Questa mattina nella celebrazione eucaristica in occasione della festa dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, il Rettore P. Jesús Villagrasa L.C., nel saluto rivolto a Sua Eminenza Reverendissima, Cardinale Beniamino Stella “a nome di tutta la Comunità Accademica” ha espresso “il ringraziamento più vivo, per aver accettato l’invito ad essere presente tra noi, in occasione della festa del nostro Ateneo. La ringrazio, inoltre per la Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis, pubblicata dalla Congregazione per il Clero, dalla quale Lei è guida, svolgendo l’impegnativo e delicato ruolo di Prefetto. Questo documento ci offre limpidi orientamenti da applicare nei percorsi di studio”.
Padre J. Villagrasa L.C. ha proseguito nel saluto: “Sarà nostra cura potenziare – nel modo proprio di una università – una formazione dei candidati al sacerdozio capace di unire in modo equilibrato la dimensione umana, quella spirituale, quella intellettuale e infine pastorale, attraverso un cammino pedagogico graduale, comunitario e personalizzato (cf. CC, RFIS n. 49). Ciò, chiaramente, sempre onorando la missione che caratterizza il nostro Ateneo, e che mira alla formazione, non solo di chierici e religiosi, ma anche di laici. In particolar modo, giovani. A loro rivolgo un pensiero pieno di cordialità e sollecitudine. A loro sarà dedicato il prossimo Sinodo dei Vescovi. A loro in diverse occasioni, Papa Francesco ha incoraggiato a non avere paura di fare «scelte audaci», «a non indugiare quando la coscienza […] chiede di rischiare», a non lasciare che altri siano protagonisti del cambiamento, e soprattutto a non lasciarsi rubare la speranza (cf. FRANCESCO, Discorso, 28º GMG, Rio de Janeiro, 27 luglio 2013; Omelia, 24 marzo 2013).
S.E. Rev.ma Card. Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero, in questa occasione dell’annuale festa dedicata a Maria Regina degli Apostoli, che coincide nel periodo della Solennità dell’Annunciazione del Signore, ha sottolineato nell’omelia come Dio ci parla e ci chiama, in primo luogo a partire dalla nostra vita, da ciò che siamo, attraverso i “carismi” e i talenti che ha messo in noi, perché anche verso ciascuno di noi, Dio ha preso l’iniziativa. La vocazione cioè, non ci “strappa” dalla nostra vita, ma ci permette di viverla in profondità e in pienezza, portando a compimento la promessa e i germi di bene contenuti in essa, secondo le note parole della Gaudium et spes: «Cristo […] svela pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione» (n. 22).
Il Card. Stella invita i fedeli presenti alla celebrazione a guardare il “sì” di Maria e rapportarlo alla vita presente, al punto in cui è giunta oggi, “per chiederci che cosa stiamo facendo dei doni che Dio ci ha dato e che, nel corso degli anni, siamo riusciti a intuire, a conoscere e ad accogliere in noi.”
Potremmo dire che quando l’uomo accoglie la chiamata di Dio, accade nel Mondo qualcosa di nuovo, la realtà cambia. Ogni “sì” detto a Dio tocca e modifica il Mondo; per questo la vita di ognuno di noi è preziosa e unica; nessuno può rispondere al posto nostro, alle chiamate che Dio ci rivolge, o “compensare” la nostra mancata risposta. Ciò che Dio ci chiede, lo chiede solo a noi, dentro la nostra storia, così come siamo fatti; per questo la nostra risposta è unica e insostituibile – afferma il Cardinale.
Sua Eminenza, invita ad applicare questo pensiero alla vita dei sacerdoti: “ognuno di loro è un universo di relazioni, di ascolto, di speranze affidate, di misericordia donata; ognuno di loro è costruttore di un pezzetto del Regno di Dio nella vita delle persone che incontra.”
Il Card. Stella conclude affermando: “iniziativa misericordiosa di Dio, risposta umile e docile dell’uomo, dono prezioso per il Mondo; in Maria vediamo pienamente realizzato questo cammino d’amore, che tutti siamo invitati a percorrere, in un pezzetto di strada dell’umanità, che ci appartiene in esclusiva, per essere nel Mondo costruttori del Regno e strumenti docili ed efficaci nelle mani di Dio.”