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Bioetica e Religioni – Convegni a Gerusalemme

mosqueaNei giorni 13 e 14 dicembre 2009 abbiamo celebrato due convegni a Gerusalemme sul rapporto tra la Bioetica e le tre religioni monoteiste.

Presentiamo qui le conclusioni (in italiano e in inglese) e una galleria fotografica dell'evento.

mosqueaNei giorni 13 e 14 dicembre 2009 abbiamo celebrato due convegni a Gerusalemme sul rapporto tra la Bioetica e le tre religioni monoteiste.

Presentiamo qui le conclusioni (in italiano e in inglese) e una galleria fotografica dell'evento.

 

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CONCLUSIONI

Conferenze Internazionali  “Cultura della vita e religione”

e “Bioetica, legge e religione nei problemi di fine vita”

Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme

 

Nei giorni 13 e 14 dicembre 2009 abbiamo avuto la grazia di riunirci nella simbolica città di Gerusalemme per iniziare il dialogo sulla promozione dell’arte della convergenza e della cooperazione sui temi etici che coinvolgono tutti noi. Presso il Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme, diretto dai Legionari di Cristo, abbiamo invitato alcuni tra i più riconosciuti esperti di bioetica delle tre grandi fedi monoteiste. Più che meramente imparare come le nostri religioni e culture affrontino i problemi bioetici emergenti, siamo venuti a comprendere i fondamenti di fede e le convinzioni che informano questi problemi in ogni tradizione religiosa.

 

Il primo convegno (13 dicembre 2009), intitolato “Cultura della vita e religione”, è stato organizzato dalla recentemente creata Cattedra UNESCO in Bioetica e Diritti Umani (Roma, Italia) e dal Master in Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Roma). Sono stati esaminati i temi della vita e della bioetica alla luce delle tradizioni ebraica, cristiana e musulmana, mettendo a fuoco la visione di ogni religione sul valore della vita umana.

 

Il secondo incontro (14 dicembre 2009), sul tema “Bioetica, legge e religione nei problemi di fine vita”, è stato organizzato dalla Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Roma) insieme alla FIBIP (Federazione Internazionale di Centri e Istituti di Bioetica di Ispirazione Personalista). Sono state affrontate le convinzioni e gli orientamenti di ognuna delle tre religioni sui problemi riguardanti la vita umana nelle sue ultime fasi.

 

Con questi incontri si vuole anche creare un foro accademico che dia continuità al dialogo iniziato in questi due giorni. I relatori hanno esposto i principi e i fondamenti della propria tradizione religiosa applicandoli poi ad alcuni problemi bioetici specifici. Dall’insieme delle conferenze e tavole rotonde è emerso con chiarezza un ricco panorama di elementi profondamente condivisi:

 

  • La vita umana è sacra, creata e donata all’uomo da parte di Dio.
  • Pertanto, ogni singolo essere umano gode di una dignitĂ  intrinseca e merita profondo rispetto.
  • Questo valore inerente di ogni vita umana ci impedisce di danneggiarla o distruggerla.
  • Solo Dio, creatore della vita, è sovrano nelle decisioni sul tempo dell’inizio e la fine degli essere umani.
  • La procreazione umana rappresenta anche un valore intrinseco, in quanto importante dimensione della realizzazione della persona, in collaborazione con Dio Creatore.
  • Causare intenzionalmente la morte, anche con la finalitĂ  di porre fine alla sofferenza, è moralmente inaccettabile.
  • Prolungare la vita ricorrendo ad interventi sproporzionati non è ammissibile e si può interrompere simili interventi lasciando che il processo naturale della morte segua il proprio corso.
  • Le cure palliative sono di gran valore e devono essere ulteriormente incoraggiate e migliorate.
  • Si deve anche provvedere al sostegno psicologico e spirituale dei pazienti e dei loro familiari.

 

Sono stati trattati anche altri temi – come quello della morte encefalica – sui quali c’è un sostanziale accordo e che meritano ulteriori approfondimenti.

 

Nutriamo la speranza che i diritti umani e i doveri emergenti dalla ricchezza di ogni religione e cultura possano dare un importante contributo al pensiero bioetico nel continuo progresso attuale in ambito medico, tecnologico e legale. A questo scopo desideriamo vivamente riproporre questa esperienza accademica, portando questo dialogo multiculturale e interreligioso da Gerusalemme in altre cittĂ  e culture in tutto il mondo.

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CONCLUSIONS

International Conferences on Culture of Life and Religion

and Bioethics, Law and Religion in End of Life Issues

Pontifical Institute Notre Dame of Jerusalem Center

 

During these past two days, we have been blessed to gather in the symbolic city of Jerusalem to begin a dialogue fostering the art of convergence and cooperation in global ethical issues concerning us all.  We have involved some of the most renowned experts in bioethics from among the three great Monotheistic faiths.  More than just learning about how our diverse religions and cultures approach emerging bioethical issues, we have come to understand the foundations for the beliefs that inform these issues in each religious tradition.

 

Hosted by the newly-created UNESCO Chair in Bioethics and Human Rights in Rome, Italy, and the Federation of Centers and Institutes of Bioethics of Personalistic Inspiration (FIBIP), the mission of these conferences is to create a permanent academic forum for continuing the dialogue begun this week---the 13th and 14th of December 2009.  The first day of the conference addressed Life and Bioethics in the Jewish, Christian and Islamic traditions, setting forth each religion’s core beliefs on the value of human life.  The second day of the conference examined how each religion applies its beliefs to life at its end.  Our speakers discussed Jewish, Christian and Muslim end of life issues, practices and prohibitions with respect to the dying.

 

Our conference speakers have moved from general discussions of their respective religious principles to the application of these principles to specific bioethical issues.  It is evident that we share much common ground.

 

  • There is universal agreement that human life is sacred---created by God as a divine gift.  Therefore, each single human being has an inherent dignity and is deserving of profound respect.
  • This value inherent in each human life does not allow us to harm or destroy it.
  • Since God creates life, he alone has sovereignty in the decision and timing of the birth and death of human beings.
  • There is inherent value in procreation, as an important human dimension, in cooperation with God, as Creator.
  • Intentionally causing death, even for reasons of ending suffering, is morally unacceptable.
  • Prolonging life by employing disproportionate measures is not accepted and can generally be stopped to allow the natural dying process.
  • Palliative care has great value and should be encouraged and approved.  There is a moral duty to not only provide medical care, but also psychological and spiritual support.

 

We have also discussed other issues---brain death, for example---where there is basis for agreement.  Areas such as these will benefit from further discussion and collaboration.

 

It is our hope that human rights and duties addressed from the richness of each religion and culture, will enrich bioethical thought in today’s actively advancing medical, legal and technological environment.  To that end, we look forward to a renewal of this academic experience by taking this multi-cultural and inter-religious dialogue beyond Jerusalem to other cities and cultures around the world.

 

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Grazie agli sponsors che hanno appoggiato generosamente questa iniziativa:

 

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