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Contributi dagli studenti: Natale e gli Angeli

Natale e gli Angeli
a cura di Sesayyan Maria Jebin 

Quando pensiamo al Natale, conosciamo molte riflessioni sulla veglia dei pastori, il ruolo dello Spirito Santo, l'obbedienza e l’umiltà della Vergine Maria, il significato di Betlemme e della mangiatoia, il compimento della Scrittura, San Giuseppe e la sua giustizia ecc. Sfortunatamente parliamo molto poco degli angeli che hanno avuto fin dall'inizio (annunciazione) e sino alla fine (nascita del bambino) un ruolo fondamentale per portare i messaggi di Dio alla Vergine Maria, a San Giuseppe e ai pastori. Questo periodo natalizio mi porta a riflettere su questi angeli che anche fanno parte della rivelazione di Dio in Gesù Cristo. Sappiamo la presenza degli angeli in tutte le scritture ciò e’ nel libro della Genesi, quando Abramo portò il suo unico figlio Isacco nel territorio di Moria per sacrificare, fu l'angelo del Signore che gli apparve e gli trasmise il messaggio di Dio (Gen 22, 11-12). Allo stesso modo alla fine della Scrittura, nel libro della Apocalisse, sono gli angeli che trasmettono i messaggi di Dio a San Giovanni (Apo 14, 6-13). Quindi, penso che questo tempo natalizio sia il momento giusto per meditare su di loro perché in relazione a tutti gli altri eventi salvifici, la frequenza delle loro apparizioni e la comunicazione dei messaggi di Dio si trovano in numero più alto proprio in riferimento all’evento della nascita di Gesù. Dall'annunciazione alla nascita, gli angeli appaiono a Maria Vergine, a San Giuseppe e ai pastori, uomini semplici e poveri del loro tempo. In questo colorato e gioioso periodo natalizio, meditando su di loro, possiamo cogliere qualche ispirazione per vivere per Cristo? Abbiamo qualche esempio da imitare in loro? Sì, certo, con la loro vita semplice, gli angeli ci ispirano e ci invitano per celebrare questo Natale molto fruttuosamente e con gioia in questo mondo moderno.

Gli angeli sono sempre stati a disposizione di Dio quando Ha avuto bisogno. Questa disponibilità degli angeli è evidente nei racconti sulla nascita di Gesù. È l'angelo del Signore che ha portato la buona novella di una grande gioia al mondo attraverso Maria "Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, e lo chiamerai Gesù "(Lc 1, 30-31). Quando l’uomo giusto San Giuseppe fu nel dubbio e nella confusione, l'angelo del Signore apparve e gli rivelò la volontà di Dio (Mt 1, 18-25). La buona notizia di un grande gioia è il Salvatore, il Figlio di Dio, Dio stesso che diventa uomo e nasce dalla Vergine Maria è prima di tutto annunciato dall'angelo del Signore al mondo attraverso i pastori (Lc 2, 8 -12). Infine, coloro che hanno lodato e ringraziato Dio per il dono che Egli stesso ha fatto di sé è sono solo gli angeli (Lc 2, 13) sebbene questo dono fosse destinato al bene dell'uomo e non degli angeli. Questa è la grandezza degli angeli che sono sempre disponibili e pronti per Dio. Nel mondo moderno, Dio non manda più il suo messaggio attraverso gli angeli ma attraverso gli uomini, che sono il culmine della creazione. A questo punto però, sorge la domanda importante: "Siamo disponibili e pronti a portare la Buona Novella di grande gioia al mondo? Penso che la causa dell’oscurità e dell’odio del mondo moderno sia la scarsità di uomini disposti a portare il messaggio di Dio alle persone che vivono nell'oscurità e nel peccato. Come esseri umani, non siamo riusciti a trasmettere la Buona Novella di Dio ai poveri, ai bisognosi e ai peccatori. Quindi in questo Natale, Dio chiede a ciascuno di noi 'puoi essere un messaggero per me per portare gioia, consolazione e luce a coloro che sono nelle tenebre, nell'angoscia e nella sofferenza?' Essere disponibili significa innanzitutto stare con Lui ciò e’ possibile soltanto con la preghiera. Quindi, in mezzo a tutte le celebrazioni, questo Natale soprattutto ci invita a crescere nella vita di preghiera. Essere pronti significa essere inviati per portare il Suo amore al mondo.

Un'altra cosa degli angeli è che essi erano pienamente consapevoli di loro stessi; chi sono loro? Perché Dio li ha creati? Essi sono pienamente convinti della loro esistenza. Come la stessa parola "angelo" indica, essi sono messaggeri; messaggeri di Dio, si presentano sempre davanti a Dio per portare i suoi messaggi agli uomini. In altre parole, sanno molto bene che sono dei semplici servi e creature di Dio. Appaiono alle persone, trasmettono il messaggio di Dio, se necessario consolano e ritornano improvvisamente a Dio. È chiaramente mostrato nella frase finale del racconto dell'Annunciazione che e’ immediatamente dopo la risposta di Maria (Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto) "l'angelo parti da lei" (Lc 1, 38). L'angelo sa molto bene chi e’? Egli conosce: il mio ruolo è soltanto quello di trasmettere il messaggio e consolare, se necessario. D'ora in poi il protagonista non sono io, ma Dio. Colui che ha ricevuto il messaggio deve parlare con Dio, non con me perché io sono solo il messaggero di Dio. Questo e’ un atto di Dio non me. Il centro e il punto focale di questo mistero non sono io ma e’ Dio. Quindi, Maria deve crescere nella relazione con Dio non con me. È Dio che mi ha mandato, non che io sia venuto secondo la mia volontà. Ora riflettiamo su noi stessi: siamo consapevoli di noi stessi? Perché Dio ci ha creati? Siamo consapevoli che siamo semplici servi e creature di Dio? Chi rimane al centro della nostra vita? Dio o il mio ego: come dice Papa Francesco nella sua enciclica Evangelii Gaudium "Ogni volta che la nostra vita interiore viene catturata dai suoi stessi interessi e preoccupazioni, non c'è più spazio per gli altri, nessun posto per i poveri. La voce di Dio non è più ascoltata, la quieta gioia del suo amore non si sente più, e il desiderio di fare il bene svanisce "; attraverso le mie parole e azioni, che voglio rispecchiare Dio o me stesso? è possibile vivere senza Dio o senza la Sua grazia come il mondo di oggi pensa? Sono convinto che, a meno che Dio non mi doni la Sua grazia, io non sia nulla? A meno che Dio non mi ami, io non posso amare gli altri? A meno che Dio mi sostenga io non posso fare nulla di buono? Come la stella che guidava i magi a Betlemme, io conduco gli altri a Dio? Questo Natale ci ricorda ancora una volta che siamo semplici servi di Dio e siamo nulla senza di Lui.

Quindi, come gli angeli che hanno trasmesso i messaggi di Dio e consolato chi erano in difficoltà e paura (La Vergine Maria e San Giuseppe), proviamo con la nostra vita a trasmettere le consolanti parole di Dio e l'amore a tutti coloro che ne hanno bisogno. Celebrare il Natale significa anche aiutare i poveri, consolare l'angoscia, prendersi cura dei semplici e amare i non amati. Il Natale è la soluzione di tutti i problemi umani; è la risposta a tutte le angosce umane; è il compimento di tutta la speranza umana; perché Dio è diventato l’uomo, prendendo su di sé ogni peso della vita umana.

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