Dignitatis Humanae e libertà religiosa, un convegno per riflettere su temi emergenti

convegno dignitatis fotoSi è appena concluso il convegno “Dignitatis humanae e libertà religiosa. A cinquant’anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II” che ha avuto luogo all’interno del campus dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (APRA) e dell’Università Europea di Roma (UER).

L’incontro è organizzato dalla Biblioteca Pio XII e dalla Cattedra UNESCO di Bioetica e Diritti Umani dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e dell’Università Europea di Roma avvalendosi inoltre della collaborazione dell’Istituto per la Dottrina e Informazione Sociale (IDIS) e l’Associazione Culture del Mondo.

Si è appena concluso il convegno “Dignitatis humanae e libertà religiosa. A cinquant’anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II” che ha avuto luogo all’interno del campus dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (APRA) e dell’Università Europea di Roma (UER).

L’incontro è organizzato dalla Biblioteca Pio XII e dalla Cattedra UNESCO di Bioetica e Diritti Umani dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e dell’Università Europea di Roma avvalendosi inoltre della collaborazione dell’Istituto per la Dottrina e Informazione Sociale (IDIS) e l’Associazione Culture del Mondo.

L’apertura è stata affidata al Prof.re Oscar Sanguinetti, ricercatore dell’IDIS con l’intervento dal titolo “La Dignitatis humanae nel contesto del Concilio Vaticano II”.

A seguire l’intervento del Magnifico Rettore dell’APRA, il Prof. P. Jesùs Villagrasa L.C. con “La Dignitatis humanae e il ruolo della libertà religiosa all’interno dei diritti dell’uomo”. Mentre S.E. Mons. Agostino Marchetto, Arcivescovo, nunzio apostolico e segretario emerito del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti ha posto l’attenzione sulla questione “La Dignitatis humanae: rottura o riforma e rinnovamento nella continuità dell’unico soggetto Chiesa”. Il Prof Emilio Martínez Albesa, Facoltà di Teologia dell’APRA ha posto l’attenzione sulla questione “La libertà religiosa nel magistero pontificio post-conciliare”.

L’ultimo intervento della mattinata, dal titolo “Dalla libertà religiosa ai diritti e doveri fondamentali della persona a dieci anni dalla Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti umani dell’UNESCO” ha visto protagonista il Prof. Alberto García, Cattedra UNESCO di Bioetica e Diritti Umani, APRA-UER.   La sessione pomeridiana, molto dinamica, ha visto il confronto tra posizioni diverse dando vita alla “Tavola rotonda: libertà religiosa e diritti umani alla luce dei rapporti interreligiosi”  ed è stata moderata dal Prof.re Alberto Garcia e ha visto la partecipazione del Rabbino Riccardo Di Segni, rabbino-capo della Comunità Ebraica di Roma, la Dott.ssa Maria Angela Falà Fondazione Maitreya, presidente del tavolo interreligioso e l’Imam Yahya Sergio Yale Pallavicini, Direttore per il dialogo interreligioso della moschea di Roma. L’obiettivo, centrato è stato proprio di mostrare la possibilità e la necessità di comunicazione e dialogo interreligioso, quanto mai auspicabile in un momento storico come questo, partendo dai concetti espressi dal documento Dignitatis Humanae e che sono la dignità e libertà religiosa della persona. I relatori seduti attorno al tavolo hanno rappresentato diversi credo, quali: il buddismo, l’ebraismo, e l’islam rispondendo ai diversi quesiti posti dal moderatore. Rispetto alla Dignitatis Humane, documento che ha ispirato il convegno stesso, si sono evidenziate posizioni molto diverse. Il Rabbino Di Segni parla “di una grande divergenza  rispetto al principio fondante la Dignitatis Humanae ovvero che l’unica vera religione è quella cristiana”. Mentre Falà, parla di “vicinanza con il documento in tema di diritti mentre la distanza è piuttosto sul tema della verità. Il problema è spigoloso dal punto di vista buddista poiché nel buddismo non esiste un concetto di libertà assoluta”. L’Imam Pallavicini,  dichiara “Percepisco esclusivismo in tale documento perché in esso non è contenuta la possibilità che esistano altre vie ossia altre religioni. Il risultato finale è che, sulla scorta della Dignitatis Humanae esisterebbe una religione principale e altre secondarie”. Tuttavia, nel colloquio con i partecipanti, si è accennata l´evoluzione positiva del documento rispetto alla visione preconciliare per il fatto di fondare  la libertà religiosa non sulle verità dottrinali specificamente cattoliche ma sulla dignità della persona il che evidenza una apertura della Chiesa verso una visione più allargata e ricca della libertà umana. Un altro punto centrale della discussione, che ha animato la platea, è stato sicuramente quello di mettere in evidenza gli ostacoli alla base del dialogo multiculturale e inter-religioso al fine di trovare una soluzione condivisa per contrastare chi usa  azioni indegne e terroristiche il nome di Dio. Di Segni lapidario, dichiara “dietro il discorso religioso molto spesso c’è un disegno politico preciso”. Falà, sottolinea come il discorso religioso molto spesso è distorto e come tutto andrebbe ricalibrato sulla base di valori etici nel pieno rispetto dell’altro. Pallavicini chiude “Non c’è religione dietro la follia omicida”. Tra le considerazioni finali è stato posto l’accento sulle difficoltà che il comunicatore ha affrontando temi emergenti come il terrorismo, a gran voce i relatori hanno precisato come va evitata ad ogni costo la teatralità e referenzialità di coloro che fanno finta di dialogo inter-religioso per il solo scopo di fare notizia. L’informazione sulla religione dovrebbe essere molto più precisa e per fare questo i stessi giornalisti dovrebbero essere più preparati su queste tematiche. La tavola rotonda dunque si è chiusa con l‘auspicio da parte dei rappresentanti delle diverse religioni, che il confronto avviato proprio all’interno del campus APRA-UER sia solo l’inizio di una serie perché solo attraverso la cultura possono evitarsi i conflitti nati anche dall’ignoranza che “sapientemente” sfruttata da pochi per seminare odio e violenza. Sono seguite “Le letture “discontinuistiche” della Dignitatis Humanae: storia e status quaestionis” a cura del Prof.re Mauro Ronco e ancora l’intervento del Prof.re Carmelo Leotta “La libertà religiosa nell’ordinamento giuridico italiano ed europeo”, entrambi docenti del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza dell’UER. La sessione dei lavori si è conclusa con il contributo del Prof.re Massimo Introvigne dal titolo “La libertà religiosa e le sue sfide nel terzo millennio”, egli è docente presso l’Università Pontificia Salesiana di Torino e Direttore del Centro Studi Nuove Religioni (CESNUR) di Torino.

L´evento é stato trasmesso in diretta via internet e si trova disponibile su YouTube: http://www.unescobiochair.org/2015/12/01/religious-liberty-conference-with- interreligious-round-table-discussion/.

Al termine dell’incontro è stata inoltre celebrata la Santa messa per i cristiani perseguitati.

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