Emergenza COVID-19 e i criteri etici
In continuazione con la prima comunicazione (primi giorni di marzo) che faceva riferimento ai principali doveri morali che corrispondono alle persone, individualmente considerate, e alla popolazione in generale e considerando i dilemmi etici che possono viversi nelle unità di cure intensive (UCI) dovuti al flusso di pazienti in situazioni estreme, crediamo opportuno ricordare i criteri etici che devono regolare l’acceso dei pazienti alle risorse sanitarie disponibili (micro-allocazione a livello inferiore).
In questo senso si evidenziano due momenti che implicano diversi criteri.
- Momento di valutazione dell’accettabilità terapeutica (criteri d’inclusione).- In questo momento si fa la valutazione rischi / benefici, per il singolo paziente, della misura da implementare. Essendo il beneficio terapeutico per il paziente superiore ai rischi, questo deve essere accettato alla terapia, incluso nella procedura che corrisponda. È importante considerare che questa valutazione si faccia attendendo esclusivamente al beneficio terapeutico per il paziente.
- Momento di selezione finale.- Quando ci sono risorse disponibili abbastanza, non compaiono altri problemi e tutti i pazienti possono usufruire delle misure terapeutiche idonee per loro. Sorgono invece dei problemi quando le risorse sono scarse o non ci sono abbastanza per tutti i casi che potrebbero beneficarsi di loro. In queste situazioni bisogna evitare qualsiasi tipo di discriminazione in base ai criteri di prognosi, età… Il criterio di selezione finale è la gravità del bisogno, l’urgenza, e, a parità d’urgenza, l’ordine di arrivo.