Etica e tecnologie, verso il futuro
L’importanza e la pervasività delle tecnologie digitali ci pongono di fronte a continui interrogativi: cosa e come utilizzare gli strumenti che l’evoluzione della scienza e della tecnica offrono all’umanità ? Come guidarne la diffusione? Come districarci di fronte alle contraddizioni pratiche e filosofiche che ogni giorno emergono in tutti gli ambiti della nostra vita, dalla politica all’economia, dal lavoro alla medicina, dall’educazione alle relazioni sociali? Consapevoli di essere entrati nell’antropocene abbiamo bisogno di riorientare la nostra etica per affrontare le complesse sfide che ci aspettano, come individui e come società umane.
Per favorire una riflessione su questi temi, con Fondazione Prioritalia abbiamo deciso di lavorare sulla formazione e organizzato, dal 19 al 21 settembre, una scuola di alta formazione dedicata ai giovani. Per tre giorni, a Roma, insieme all’Istituto di Studi Superiori sulla Donna dell’Apra, Ateneo Pontificio ReginaApostolorum, nell’ambito di un progetto di Value@Work, abbiamo così dato vita alla prima edizione di una SummerSchool cui hanno partecipato 21 giovani under 35 - universitari, dottorandi e ricercatori delle discipline più varie - selezionati tramite bando e provenienti da tutta Italia. A fare da docenti abbiamo invitato come docenti studiosi di etica, esperti del digitale, docenti di filosofia, economia e diritto, manager, artisti e imprenditori. Un gruppo di lavoro originale e innovativo che ha unito organizzazioni di rappresentanza datoriale, sindacale, imprese e professionisti, accademici ed esponenti religiosi. Durante le tre giornate residenziali ci siamo confrontati sulle sfide che le trasformazioni tecnologiche pongono all’umanità , cercando di coglierne le criticità , i punti di forza e le opportunità , sia per quanto riguarda l’ambito professionale, i cui rapidi cambiamenti pongono urgenti interrogativi etici e identitari agli esseri umani, sia sul piano della formazione ovvero della produzione e trasmissione della conoscenza. I video con le testimonianze dipartecipanti e docenti E’ emerso con chiarezza che per sviluppare un atteggiamento culturale favorevole all’innovazione digitale sia necessario, a monte, domandarsi come governarla. Il cambiamento indotto dalla trasformazione tecnologiche ha messo, infatti, le persone e le organizzazioni dinnanzi a nuove possibilità ma anche a nuove resistenze e a nuovi interrogativi. Per evolvere positivamente a questi cambiamenti non occorre soltanto acquisire nuovi strumenti ma soprattutto modificare il nostro modo di stare al mondo ovvero di pensare, di lavorare, di immaginare il futuro, di produrre e consumare. Dobbiamo costruirci una policy. Non basta quindi l’alfabetizzazione digitale, si tratta di elaborare e apprendere una nuova grammatica: occorre costruire comprensione, sensibilità e senso critico. La vera chiave della trasformazione digitale sta, insomma, nel cambiamento culturale: allargare lo sguardo oltre i paradigmi economicistici dominanti, aprirsi alla ricerca di nuovi valori e comportamenti, individuare nuovi modelli di relazione e di condivisione, saper distinguere le fonti autentiche della felicità e del benessere umano. Con i partecipanti e con i docenti abbiamo condiviso una percezione: che la riflessione sull’intelligenza artificiale e sul rapporto uomo/macchina sia ancora agli inizi e che serva un lungo processo di creazione dell’infrastruttura cognitiva – prima ancora che regolativa e istituzionale - per supportare questo processo epocale di transizione. Per generare le idee e raccontare le storie riguardo a ciò che per il momento non esiste ma che potrebbe esistere in futuro avremo sempre più bisogno di persone che hanno competenze sia tecniche sia filosofiche, con un background multidisciplinare, capaci di imparare ad imparare costantemente.Persone che, come i partecipanti venuti da tutta Italia, sono curiose, attente e motivate. Persone che crediamo abbiamo le potenzialità per diventare iniziatori di una bella e generativa comunità   di ricerca e di lavoro. Prioritalia, insieme agli altri organizzatori e ai partner della Scuola, è già al lavoro per alimentare la crescita di questa comunità . Siamo orgogliosi di poterlo fare con i docenti e con i partner che hanno supportato questa prima edizione – l’Istituto Luigi Gatti di Confartigianato, la Federazione di Manageritalia, il Fasdac, l’associazione ManageritaliaLazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria, l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti – con cui auspichiamo di proseguire il percorso avviato.
27 settembre 2019