Germán Sánchez Griese – L’IDENTITÀ DELLA VITA CONSACRATA E IL SUO CONTRIBUTO NELLA SOCIETÀ LIQUIDA

In una società senza tempo e senza spazio, qual è il contributo della vita consacrata? Dobbiamo cominciare rintracciando l’identità della vita consacrata. Saperne il suo contenuto antropologico e teologico e analizzare la possibilità per essa di dare qualche contributo alla società liquida.

La vita consacrata dal punto di vista teologico, come carisma dello Spirito alla Chiesa, è un dono di Dio che si deve conoscere, assimilare e trasmettere. Fondata teologicamente sulla Trinità e sulla base evangelica della prima comunità di discepoli costituita da Cristo, lo sviluppo teologico ha permesso di dare un fondamento all’identità della vita consacrata. Questa identità è costituita da quella che Giovanni Paolo II definisce come: “…un’iniziativa tutta del Padre, che richiede da coloro che ha scelti la risposta di una dedizione totale ed esclusiva. L'esperienza di questo amore gratuito di Dio è a tal punto intima e forte che la persona avverte di dover rispondere con la dedizione incondizionata della sua vita, consacrando tutto, presente e futuro, nelle sue mani. Proprio per questo, seguendo San Tommaso, si può comprendere l'identità della persona consacrata a partire dalla totalità della sua offerta, paragonabile ad un autentico olocausto.

A partire da questa identità, la persona consacrata costruisce la sua vita e la sua missione, seguendo le orme che il fondatore o la fondatrice ha lasciato. L’esperienza dell’amore gratuito non è un’esperienza neutra, cioè, la persona non si sente amata da Cristo, né ama Cristo in un modo qualsiasi. La persona consacrata ama Cristo con tutte le sue potenzialità, capacità, pregi e difetti, che la rendono diversa da qualsiasi altra persona. Così l’amore diventa personale, giacché ognuno ama Cristo diversamente, secondo quello che ognuno è. Lo stesso Cristo, non ama le persone in modo generale, ma ci ama personalmente. Anzi, ci permette di vedere alcune caratteristiche particolari del suo amore personale. Alcuni si sentono attratti, innamorati da Cristo missionario, perché Lui ha permesso loro di vedere questa Sua qualità. Altri si sentono attirati e si innamorano del Verbo Incarnato… non è questo un argomento pio, ma la base per ogni carisma. “In effetti, è sempre questa relazione che emerge, pur con i tratti specifici dei vari modelli di vita, in ogni carisma di fondazione, per il fatto stesso che in esso domina «un profondo ardore dell'animo di configurarsi a Cristo, per testimoniare qualche aspetto del suo mistero»,aspetto specifico chiamato ad incarnarsi e svilupparsi nella più genuina tradizione dell'Istituto, secondo le Regole, le Costituzioni e gli Statuti.”

Quando la persona consacrata ha fatto l’esperienza dell’amore di Cristo e si è donata a quell’amore in modo del tutto personale, si può dire che ha trovato la sua identità ed è coerente nella sua vita. Da questa identità nasce un concetto di vita molto chiaro: si sa per che cosa si è nati e si lotta per portare avanti tale missione nella vita. Le difficoltà o gli ostacoli non sono intoppi per portare avanti la missione, bensì mezzi che Dio offre perché la persona consacrata possa dimostrare l’amore che nutre verso di Lui.

La vita consacrata dunque, ha una duplice identità, teologica e antropologica. Come identità teologica la persona consacrata sperimenta l’amore eterno di Dio in forma tale da dedicare tutta la sua vita a questa risposta dell’amore. Perciò possiamo dire che la persona consacrata è la persona della memoria, la persona che fa memoria dell’amore indiviso che Gesù Cristo ha avuto per lei. Ed è così forte e presente quest’amore, e non solo un ricordo del passato, che lancia la persona verso una vita tutta dedita a tale amore. La memoria si fa sempre presente su un progetto ancorato nel passato ma catapultato nel futuro. E’ la fedeltà creativa a quest’amore che permette alla persona consacrata di fronteggiare le sfide del mondo presente con gli atteggiamenti dell’amore applicati al presente.

In questa forma, l’identità teologica della persona consacrata permette di presentarsi alla società liquida come una forma di vita molto ancorata nel tempo. Come persona della memoria, la persona consacrata può presentare alla società liquida un progetto di vita basato sulle radici culturali che hanno dato originale alla civiltà occidentale, l’amore di Cristo, ma sempre aperta a portare avanti questo progetto di fronte alle sfide del mondo odierno. Non si tratta di incalzare a forza un progetto ormai demodé, senza corrispondenza con le sfide e le problematiche attuale. Si tratta bensì di introdurre nella società liquida, il progetto di vita suscitato dallo Spirito, come dono di Dio al Fondatore.

Germán Sánchez Griese

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