IL Cardinale, l’amicizia duratura e l’ultima festa dei papà non gay

Al diavolo (per una volta) il politicamente corretto. La Cassazione calpesta il buon senso e martedì 20 Nicholas Farrel su Libero titola: “Non sono un papà gay”. Il coraggioso – di questi tempi - Farrel si domanda: “per quale dei due padri, i figli di una coppia gay, festeggeranno il prossimo anno la festa del papà ?”.

Mercoledì 21, porno-fiction su Rai4 e contestazioni al suo direttore, Carlo Freccero. Il suo “Fisica e chimica”, una serie ambientata in un liceo di Madrid dove vengono trattati senza alcun filtro temi come droga, alcol, sesso – come quello tra insegnanti e studenti - e omosessualità - due ragazzi si baciano in bagno - è in fascia non protetta. Francesco Borgonovo, un giornalista di Libero lo denuncia. In una telefonata registrata e riportata dalla stampa oltre che dalla rete, il genio della comunicazione Freccero, apostrofa lui e la Direttrice Generale della Rai come “fascista, pezzo di sterco e amico lui e la Lei di cardinali pedofili. Sul Foglio del 19 l’intero pezzo.

Giovedì 22. Nuova agenda bioetica. Divorzio all’italiana. Su La Stampa il prof. Carlo Rimini, docente di diritto privato dell’Università di Milano, discetta sul divorzio breve, che dovrà essere in un anno. Proposte corpose professore, ma i figli ? Come può un figlio nell’arco di un anno elaborare il lutto della perdita di un genitore?

Venerdì 23. Il Corriere (da pag. 1) anticipa l’uscita del libro: “Credere e conoscere”, un confronto sui temi etici contemporanei tra il Cardinal Martini e Ignazio Marino – campioni della bioetica permissivista. Armando Torno a pag. 52 ne anticipa una chicca – con la i -  sulle unioni civili.

Domanda Ignazio Marino al cardinale a proposito del cambiamenti sociali e culturali e la questione omosessuale: come affrontarla?

Riposta del cardinale: “In alcuni casi la buona fede, le esperienze vissute, le abitudini contratte, l’inconscio e probabilmente anche una certa inclinazione, le abitudini contratte, l’inconscio e probabilmente anche una certa inclinazione iniziativa possono spingere a scegliere per sé un tipo di vita con un partner dello stesso sesso”. Eh già, solo un problema di “buona” fede, di abitudini contratte e di una certa inclinazione…moralmente non (più) condannabile. E’ il peccato, signor Cardinale, quel peccato che è contro natura e non solo ? Sconforto di un ultimo difensore del catechismo tridentino.

Antonello Cavallotto

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