Conferenza tenuta il 5 aprile 2017 presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Il 500esimo anniversario della cosiddetta riforma protestante si presenta oggi alquanto ambiguo. Cosa dobbiamo pensare della teologia luterana o addirittura di Lutero? Quali intenzioni hanno spinto Martin Luther a distaccarsi dalla Chiesa cattolica? Era tutto dovuto a certi malintesi? Di più, quale metodo si dovrebbe scegliere per capire il nucleo del problema con riguardo alla riforma? Un approccio storico o teologico, un approccio sociologico o consensuale? In mezzo a tante opinioni, pubblicazioni e congressi, che spesso hanno aumentato la confusione, può essere una scelta saggia consultare uno dei pensatori più illustri del nostro tempo, per trovare un orientamento: il teologo Joseph Ratzinger.
Alcune considerazioni preliminari:
Prima di entrare nella tematica è opportuno menzionare alcune caratteristiche della teologia di Joseph Ratzinger che possono illuminare anche il suo rapporto con i Luterani. La vita del teologo tedesco – e la sua ricerca teologica – sono segnati dal motto Cooperatores veritatis, collaboratori della verità. La sua tematica centrale è la ricerca su Dio, che è il punto di riferimento. Il cardinale lo spiega nel libro-intervista Il sale della terra: «Non ho mai cercato di creare un mio sistema, una mia particolare teologia […]. Il punto di partenza è anzitutto la parola: credere alla parola di Dio, cercare davvero di conoscerla e di comprenderla, e quindi pensare insieme con i grandi maestri della fede».
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di: Prof. P. Ralph Weimann L.C.,
Professore invitato presso la Facoltà di Teologia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Membro del Nuovo Schülerkreis, il nuovo Circolo degli Allievi di Joseph Ratzinger.