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Le sfide dell’ISSD per l’a.a. 2017-2018

Intervista alla dott.ssa Marta Rodriguez, direttrice dell’ISSD e responsabile dell’Ufficio Donna del Dicastero Laici, Famiglia e Vita.
L’ISSD è nato nel 2003 e in questi 14 anni ci sono stati tanti progetti, sfide, numerose iniziative in ambiti tanto diversi. Per l’anno accademico che inizia adesso, quali sono le sfide che si presentano? Quali gli ambiti d’azione? Gli ambiti di azione sono sempre due: l’ambito antropologico – fondativo e l’ambito del lavoro. Nell’ambito antropologico fondativo, la sfida del nostro gruppo di ricerca è quella di maturare ancora il nostro pensiero, e soprattutto metterci in dialogo con gli altri esperti del mondo accademico. Lavoriamo come gruppo interdisciplinare dal 2014. In questi anni abbiamo fatto i primi passi nell’approfondire il significato dell’identità e differenza sessuale. Questo nostro sforzo si è concretizzato in due pubblicazioni (Differenza femminile, 2015; Significare il Corpo, 2017), e in 3 corsi di perfezionamento su queste tematiche. Crediamo di essere cresciuti anche come gruppo: nell’approccio comune, nella metodologia. Adesso la sfida è quella del dialogo. Siamo ancora poco conosciuti nell’ambito scientifico: non come singoli membri, ma come gruppo. Credo che sia fondamentale farlo per continuare a crescere, metterci in discussione, ascoltare e farci ascoltare. Stiamo avviando adesso la terza tappa della ricerca, che verterà sulla alleanza uomo e donna: cosa è? È possibile? Come si può enunciare? Come si può tradurre? Nell’ambito del lavoro, abbiamo appena firmato un nuovo accordo tra i partner che hanno aderito al progetto Value@Work. L’accordo è per tre anni. L’obiettivo del progetto è portare la centralità della persona nel contesto del cambiamento di paradigma all’interno del mondo del lavoro. Crediamo che solo se la persona è al centro, il modello del lavoro sarà etico, e solo cosi socialmente sostenibile. La crisi economica e demografica che viviamo ci dimostra che non possiamo andare avanti con la logica del solo profitto, senza visione sistemica a lungo temine. In tutto questo, noi riteniamo che la chiave sia la centralità della persona. La sfida di Value@Work per i prossimi anni è diventare un interlocutore valido in queste tematiche. Per fare ciò è fondamentale riuscire ad avviare progetti che rispondano alla nostra missione, e consolidare il nostro pensiero. Quest’anno stiamo per lanciare un progetto sui giovani e il lavoro, che parte da un sondaggio che confronta le aspettative dei giovani e quelle delle imprese riguardo al lavoro, alla conciliazione famiglia - lavoro, ecc. Questo sondaggio sarà oggetto di una pubblicazione e di un grande evento pubblico che si terrà in primavera. Il progetto non finisce con la fase di studio, ma ha l’intenzione di avviare delle proposte concrete per superare il divario tra giovani e lavoro, e le loro aspettative riguardo alla famiglia. All’interno di questo ambito mettiamo sempre il progetto Valore Mamma, nato 6 anni fa. L’obiettivo è promuovere il valore sociale della maternità e sostenere le mamme. In questi anni siamo riusciti a costruire una bella rete di realtà mother friendly, che si vede nella nostra “Settimana della mamma”, che è dedicata interamente a rendere omaggio alle mamme e promuovere il loro valore aggiunto. L’edizione di quest’anno, essendo la quarta, dovrebbe avere un maggiore impatto mediatico. L’Istituto è sempre pieno di iniziative belle e importanti. Come ho sempre detto: la nostra migliore risorsa sono le persone coinvolte. Abbiamo però un’altra sfida molto concreta: essere economicamente sostenibili! Questo è un obiettivo da raggiungere nei prossimi due anni.

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