Maleny Medina – LA PREGHIERA È L’ESPERIENZA DELL’AMORE DI DIO

Diceva bene Santa Teresa di Gesù che “pregare non significa pensare molto, ma amare molto”. Mentre preghiamo, aprendoci all’incontro con Dio, mettiamo in funzione tutti i nostri poteri e le nostre facoltà: mente, cuore, volontà, corpo..., ma dirigendole verso un unico atto: l’amore. Amare con la ragione, con l’immaginazione e la memoria, con gli affetti, e anche con tutti i sensi del nostro corpo.

Fare l’esperienza dell’amore di Dio attraverso l’intelligenza, i nostri pensieri, ogni volta di più, si devono adeguare ai criteri dell’amore di Dio. Che cosa pensa e come la pensa Dio dell’uomo che ha creato e redento, cosa pensa concretamente di questa persona, del mondo, delle cose materiali...? Qual è il suo criterio di “giudizio”, la sua misura mentale, i suoi schemi...?

Fare l‘ esperienza dell’amore di Dio attraverso la sensibilitàche si avvicina di più al modo di percepire di Dio nella psicologia e perfino negli stessi sensi esteriori e corporali. «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù…» (cf. Fil 2). Qual è la reazione di Gesù quando viene “toccato” nella sua sensibilità dalle cose, dagli avvenimenti, dale persone…? Fin dove e come è capace di sentire senza alcuna ombra d’egoismo, sollevando all’amore autentico ogni traccia negativa e positiva che colpisce la sua sensibilità?

Fare l’esperienza dell’amore di Dio attraverso la volontà, che ogni volta di più si muove rinforzata dalla Volontà di Dio. La Volontà di Dio non è altro che il suo amore redentore: “Questo è il mio comandamento: che vi amate gli uni gli altri come Io ho amato voi”, E la volontà di Dio viene concretizzata per me nella Regola e in una missione o azione specifica.

Maleny Medina

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