Marcela Lombard – LA DONAZIONE È IL MEZZO PER VIVERE CON PIENEZZA LA PROPRIA AFFETTIVITÀ IN COMUNITÀ
Innanzitutto donarsi a Cristo, vivere cercando di compiacerlo, di agire sempre davanti a Lui e non davanti all’opinione degli altri. Se il mio cuore è centrato in Lui, se ogni giorno rinnovo la mia consacrazione, chiedendo la grazia di amarlo, innamorandomi di Lui, della sua Persona umana e divina; guidando il mio cuore, i miei sentimenti, le mie emozioni e passioni a Lui. Imparare come ama Lui:
Come ama Cristo? Evidentemente la risposta migliore che possiamo dare a questa domanda è entrare in noi stessi e scoprire come ci ama ad ognuna. Ma vediamo qualche caratteristica.
La magnanimità del Suo amore: si avvicina alla donna samaritana con delicatezza, richiama la sua coscienza, ma non la lede per niente. La sua mano è esigente, ma sempre delicata. La donna peccatrice si è sentita pienamente amata nel suo essere, accettata e compresa nel suo peccato e soprattutto elevata ad una vita più degna; così con noi, mi ama con le mie debolezze e miserie.
Tratta a tutti con bontà, con compassione: la vedova di Naim, non chiede niente, ma Lui sente pena per questa madre che rimarrà sola. Il suo amore è costante, non è intermittente.
Ricompensa con generosità e sa apprezzare i gesti d’affetto: a quella donna che ha unto i Suoi piedi, la premia difendendola, assicurando che ovunque si parlerà della buona novella, si conoscerà il gesto gentile che ha avuto con Lui.
Amore universale, senza distingui: lo stesso malfattore che moriva accanto a Lui si è sentito impressionato dall’amore e dalla bontà di Cristo, al punto di chiederle il paradiso. Perdona pure, chi lo uccide, li giustifica perché “non sanno quello che fanno”.
Il suo amore è abnegato: nel Getsemani, nei Calvari, lo vede soffrire senza lamentarsi, accettando la Volontà del Padre, per salvarci dal peccato.
Il suo amore è appassionato: fa tutto con totalità. Vuole il fuoco che purificherà la terra. Ama i suoi fino all’estremo di dare la vita per loro.
E’ un amore che rispetta la libertà: gli apostoli non si sono sentiti costretti ma invitati nell’amore. “Venite e vedrete”, quasi d’aggiungere “se volete”. Questa libertà ha dato loro la possibilità di tradirlo, ma anche la capacità di rispondere fino a estendere a tutto il mondo il Vangelo.
Amore personale: si preoccupa di ognuno. Prende per mano il cieco e lo porta fuori dalla città per guarirlo, e come ancora non vede bene, ci riprova un’altra volta. A ognuno di noi ci ama nello stesso modo, ci prende per mano e cerca il particolare per dimostrarmi il suo amore.
L’amore di Cristo è fedele: a Maddalena che è rimasta ai piedi della croce, le ha dato la possibilità di diventare la prima a vederlo risuscitato dai morti. Lui rimane sempre fedele, malgrado le nostre infedeltà; e ci amerà nel tempo e nell’eternità.
Un amore trasformante: tutte le persone che sono entrate in contatto personale con Lui, si sono trasformate. Chiunque si apre a Lui, cambia, la sua vita non permane uguale. Ai pescatori ignoranti li ha fatti diventare coraggiosi evangelizzatori, cosa non potrà fare a noi se ci prestiamo alla Sua grazia! L’importante è dare a Lui il nostro cuore, perché lo configuri al Suo.
Centrare il cuore in Gesù, averlo sempre come criterio, centro e modello del nostro agire, del nostro pensare, del nostro parlare, questo è il modo migliore per formare la propria affettività. Così sarà più facile trasmettere l’amore di Dio anche alle mie consorelle.
Marcela Lombard