Marcia per la vita. Dal Papa il riconoscimento più alto. Protestano le femministe. Ma siamo realtà. Ed è solo l’inizio.

Il commento freme. Non ho dormito stanotte. La mazzetta dei giornali è sul mio tavolo. E’ più ricca che mai. Parla della Marcia. La nostra Marcia. Preparata da un Convegno e dall’amore e militanza di tutti noi: il popolo della vita. Oggi siamo una realtà. Ieri tutte le principali reti televisive (dal Tg1 al Tg2 al Tg5) ieri hanno “dovuto” dedicarCi ampi servizi E la stampa non ci può ignorare

A casaccio apro Il Tempo, p. 8 “Il Papa benedice la Marcia” p.14; Libero: “Il Pontefice militante, ora anche il Papa raccoglie le firme contro l’aborto” eppoi apro Repubblica “La marcia anti aborto benedetta dal Papa, Protestano le femministe. Ma che protestino pure …. Apro Il Messaggero, “Difendere la vita dal concepimento”, p.11 e tengo per ultimo Avvenire, tanto per non essere di parte il quale a p.3 foto-titola: “Per la vita con energie nuove” …


“Saluto i partecipanti alla ‘Marcia per la vita’ e invito a mantenere viva l’attenzione di tutti sul tema così importante del rispetto della vita umana sin dal momento del suo concepimento”. Ha detto il Papa. Il pensiero va alla leader Virginia Coda Nunziante. Ricordi Virginia ? Quando rpiam della Marcia ti domandai (in Rassegna Facoltà di Bioetica del 30.4 il mio Marcia della vita, 5 domande a Virginia Codanunziante ).

 
Come leader della Marcia desideri fare un appello ? E se potessi esprimere un desiderio, chi vorresti vedere scendere in piazza con te il 12 maggio ? E tu: “Come portavoce della Marcia per la Vita mi sento di invitare quante più persone possibili a venire a Roma per passare una bella domenica, speriamo assolata, tra il Colosseo e Castel Sant’Angelo, in mezzo a tanti altri amici che condividono la stessa battaglia ….Mi piacerebbe vedere in piazza gli intellettuali e i politici abortisti: significherebbe che hanno cambiato idea! E poi sarebbe bello un saluto di papa Francesco in piazza san Pietro, al Regina Coeli.


E il papa lo ha fatto, cara Virginia, il saluto. Ma ha fatto di più. Molto di più. Ci ha legittimato venendoci incontro, sconfinando per l’ennesima volta e adesso, adesso nessuno potrà vederci e giudicarci minoranza integralista ora, ora che sul diritto di nascere e contro l’aborto “anche” il Papa – scusate se è poco e scusate anche l’ anche – ora che anche il Papa ha detto addio al political correct, addio alle parole--penombra dei distinguo tecnici e giuridici ancora molti di amici pro-life e movimenti non presenti alla Marcia.


Dispiace. Un occasione persa. Li attendiamo pazienti. Ma noi “indietro non si torna. Non si torna “per il valore della Vita e della famiglia tradizionale, della bigenitorialità, della responsabilità dell’uomo e della donna chiamati da Dio ad unirsi perché il Suo capolavoro continui” come ha scritto l’ottima Viviana Normando Direttore de Il Vaticanese. La nostra leader e i nostri slogan non cambiano: l’aborto è sempre e comunque un omicidio. E dunque manteniamo viva l’attenzione con tanti amici associazioni famiglie e tanti nuovi amici pro-life presentiqui da noi all’Upra per il convegno eppoi sul palco e infine alla marcia. Tanti amici e amiche di spessore, della black list come: Jeanne Monahan, presidente della March for Life di Washington, o Lila Rose, attivista pro-life tra le principali avversarie dell’ente abortista Planned Parenthood o Geoffrey Strickland, di Priest for Life, o Federica Iannace Smith o Liu il dissidente nemico numero dei cinesi infanticidi.


30 mila amici uniti. Numero importante. Non più una bella sorpresa – lo scorso anno eravamo 15mila - ma una realtà, un popolo in crescita, un movimento laico che mobilita uomini e donne di buona volontà e che poggia le sue idee sul diritto naturale contro l’orrore del genocidio silenzioso. Il seme è quindi solo all’inizio del suo germogliare….E oggi godiamoci questa vittoria. E’ la vittoria per i nuovi Martiri di Otranto i mai nati, i semi-nati gli uccisi nel più bello del loro venire al mondo, cui la marcia ha dedicato una preghiera. E dunque avanti così, amici tutti. Cancellare l’infame legge che dona la morte, adesso si può.

Antonello Cavallotto

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