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Meeting di Rimini 2009

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Anche quest’anno l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum è stato presente al Meeting di Rimini con uno stand. Al suo interno è stata allestita una piccola mostra sulla Sacra Sindone.

Come sicuramente saprete, nel 2010 potremmo assistere nuovamente all’ostensione della Sacra Sindone a Torino.

Il nostro Ateneo ha il privilegio, dopo il centro di Notre Dame di Gerusalemme, di avere al suo interno una mostra permanente sul Sacro Lenzuolo di lino dove è impressa la figura del corpo di Nostro Signore. La nostra mostra vuole porre l’attenzione non solo sulla reliquia in sé, ma soprattutto sul vero protagonista della Sindone, nella sua realtà umana e divina. Il Meeting è stata una bella occasione d'incontro, arricchita anche dalla mostra.

Il Meeting si è confermato come una manifestazione dal carattere spiccatamente internazionale, capace di attirare l’interesse di migliaia di giovani ma anche dei rappresentanti delle più alte istituzioni e imprese italiane ed internazionali. In altre parole il Meeting è stato, e continua ad essere, una grande occasione di incontro.

«La conoscenza è sempre un avvenimento»: questo il tema che darà il titolo alla trentesima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli. Lungi dal voler proporre un inaccessibile discorso per addetti ai lavori, si parlerà innanzitutto dell’uomo e del suo rapporto con il mondo.

In un clima generale di preoccupante incertezza e diffusa sfiducia verso il futuro, avvertiamo l’urgenza di riporre al centro del dibattito la dinamica attraverso cui l’uomo conosce il reale.

Per fare questo occorre capire se la conoscenza sia riducibile ad un’interpretazione arbitraria, ad una “costruzione” del soggetto, se debba essere intesa nell’esclusivo senso della – presunta “obbiettiva” – conoscenza scientifica, oppure se essa non sia piuttosto «un incontro tra una energia umana e una presenza» e dunque sempre un avvenimento, che accade in modalità e figure diverse tra loro e comporta costruttivamente un elemento irriducibile di alterità.

Alain Finkielkraut afferma: «Un avvenimento è qualcosa che irrompe dall’esterno. Un qualcosa di imprevisto. È questo il metodo supremo della conoscenza. Bisogna ridare all’avvenimento la sua dimensione ontologica di nuovo inizio. È un’irruzione del nuovo che rompe gli ingranaggi, che mette in moto un processo».

Alla base di ogni percorso di conoscenza, anche o soprattutto scientifica, vi è l’imbattersi in qualcosa di nuovo, che prima non era entrato nel raggio dell’esperienza o semplicemente non veniva considerato. Ciò fa sì che la conoscenza sia sempre in movimento e quindi sempre perfettibile.

Ma il nuovo che irrompe e innesca o rilancia la dinamica del conoscere non è solo qualcosa, è anche – e necessariamente – qualcuno: è ciò che chiamiamo testimone. Senza la mediazione di testimoni non vi sarebbe sviluppo della conoscenza e non vi sarebbero civiltà e cultura, non vi sarebbe storia. Più radicalmente: è la testimonianza dell’altro, quando si tratta di un’umanità diversa, pienamente corrispondente alle attese costitutive dell’uomo, che rende evidente, “conoscibile”, il senso del vivere.

Ragione e affettività sono profondamente unite nella dinamica della conoscenza: senza affezione, cioè senza un moto di adesione sincera e interessata verso il reale, la ragione non può conoscere. Come afferma Jean-Luc Marion, «l’amore è una parte centrale della razionalità».

Gli appuntamenti del Meeting sono stati l'occasione per incontrare testimoni per i quali la vita continua ad essere l’avventura di una conoscenza sempre nuova proprio perchè avvenimento.

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