Michela Pensavalli – LA MATERNITÀ AFFETTIVA

Essere mamma

         La religiosa prova sentimenti di tenerezza e sogna l’intimità della famiglia alla vista di un bimbo o di una coppia. “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano” (Lc 11,28).

         “Gesù conferma il senso della maternità in riferimento al corpo, nello stesso tempo, però, ne indica un senso ancora più profondo, che si collega all’ordine dello spirito. Anche la maternità di ogni donna, intesa alla luce del Vangelo, non è solo “della carne e del sangue”: in essa si esprime il profondo “ascolto della parola del Dio vivo” e la disponibilità a “custodire” questa Parola” (MD 19).

L’istitnto materno è caraterizzato dal dono del sé, l’accoglienza e la cura dell’altro, capacità di prestargli attenzioni e di comprenderlo. Una donna può godere pienamente il suo sentimento materno anche se non hai mai concepito, portato e generato un figlio. Questo comporta il passaggio da un atteggiamento egocentrico ad un atteggiamento eterocentrico aprendo la persona al “TU”.

La maturità affettiva è data dall’integrazione dello stato emotivo (aggressività e sessualità) tra loro e con la ragione. E’ la pienezza dell’affettività intelligente e la sua integrazione con l’affettività sensibile. La maturità affettiva è la premessa per la maturità morale e religiosa è la pienezza e l’equilibrio perfetto tra sviluppo psichico e spirituale. Benché nel mondo odierno c’è il divario tra pubertà fisiologica (precoce) e maturità psichica (ritardata), la profonda trasformazione dell’immagine della donna, il cambiamento nel rapporto umano tra uomo e donna (ruoli), la mancanza di un’educazione sana ed equilibrata sulla natura e sul valore della sessualità e la verginità.

         La giovane religiosa è combattuta tra la paura e il desiderio. Ha paura di perdere la verginità poiché la ritiene una condizione doverosa verso Dio. Ha il desiderio di conoscere intimamente un uomo, poiché solo dopo potrà capire a pieno la sua natura di donna e scegliere la sua strada conoscendo ciò a cui rinuncia.

L’immaturità affettiva è la permanenza nella persona adulta di reazioni affettive infantili. Caratterizzato dall’esigenza di attirare l’attenzione altrui, di reazioni di gelosia, mancanza di iniziativa e bisogno eccessivo di sentirsi amata. Ci sono dei residui infnatili come l’attaccamento e dipendenza dalla madre, la nostalgia, l’insoddisfazione generale, il dolore nel non sentirsi accettata e amata, l’insicurezza, la mancanza di fiducia in sé stessi, i sentimenti di pusillanimità e autodisprezzo. La persona immatura è alla continua ricerca di affetto e di dipendenza da una personalità femminile più forte in un trovare appoggio, consiglio e sicurezza.

Ci sono tanti residui adolescenziali come i problemi sulla sessualità e sulla formazione della propria personalità, violenta reazione per conquistare l’indipendenza, forte amore di sé, egocentrismo, preferenza nelle amicizie con donne (omosessualità), inibizione sessuale e la cerca nell’amore degli altri soltanto la proiezione di sé stessa e si serve di loro per appagare il proprio bisogno affettivo e per attingere sicurezza.

Michela Pensavalli

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