P. Luis Alfonso Orozco L.C. – LA VIRTÙ DELLA GIUSTIZIA.

Definizione

 

Nel Magistero della Chiesa troviamo la dottrina corretta e sicura per avere le idee chiare su questo argomento, come tanti altri temi importanti. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 1807 leggiamo:  La giustizia è la virtù morale che consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto. La giustizia verso Dio è chiamata « virtù di religione ». La giustizia verso gli uomini dispone a rispettare i diritti di ciascuno e a stabilire nelle relazioni umane l' armonia che promuove l' equità nei confronti delle persone e del bene comune. L' uomo giusto, di cui spesso si fa parola nei Libri sacri, si distingue per l' abituale dirittura dei propri pensieri e per la rettitudine della propria condotta verso il prossimo. « Non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia » (Lv 19,15). « Voi, padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo » (Col 4,1).

Vuol dire che per sua natura è una virtù attiva radicata nella volontà e che ha per oggetto tutto ciò che è dovuto agli altri; a Dio e alle persone con cui siamo in relazione. Perché come dice sempre il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1836. La giustizia consiste nella volontà costante e ferma di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto. Quindi, non una volta o ogni tanto, ma sempre, con una volontà costante. Così per mera giustizia il cristiano ha il dovere della Messa domenicale e trattare il prossimo con carità. Nel primo caso compie il primo e più importante dei comandamenti; nel secondo, il comandamento dell’amore che sta al di sopra di ogni giustizia umana.

La parola latina iustus, da ius, dice ciò che è dovuto, che appartiene a un soggetto per diritto. Così diritto e giustizia hanno a che vedere con la rettitudine morale nel comportamento. Essere giusti, o agire secondo giustizia, vuol dire compiere il proprio dovere, dare agli altri ciò che gli appartiene. Nella pratica della giustizia si richiedono due cose perché qualcuno possa essere chiamato giusto: evitare il male nocivo al prossimo o alla società e fare il bene dovuto ad altri. Non basta non fare il male al prossimo o alla società; ma è necessario dare positivamente quello che appartiene loro. Come insegna san Paolo “vince il male con il bene”.

Virtù annesse alla Giustizia

La religione, che é il culto dovuto a Dio, la pietà (regola i doveri verso i genitori e la patria), l’obbedienza (regola i doveri verso i superiori e formatori). Poi ci sono anche la gratitudine (per i benefici ricevuti), la giustizia legale (il castigo inflitto dallo Stato ai colpevoli); la verità, l’affabilità e la liberalità nelle relazioni con i nostri simili.

Siccome queste pagine sono dirette specialmente –ma non esclusivamente— ai consacrati, vediamo adesso con più attenzione la giustizia verso Dio che è anche chiamata «virtù di religione». Quali sono le virtù e aspetti connessi alla virtù della religione? Le virtù teologali della fede, della speranza e della carità informano e vivificano le virtù morali. Così la carità ci porta a rendere a Dio ciò che in tutta giustizia gli dobbiamo in quanto creature. La virtù della religione ci dispone a tale atteggiamento (Catechismo della Chiesa Cattolica 2095).

Importanza e necessità della giustizia

        

Dopo la prudenza, la giustizia è la virtù cardinale più eccellente, perché suo compito è muovere la volontà al bene. È di assoluta necessità tanto nell’ordine individuale quanto in quello sociale. Essa pone ordine e perfezione nelle nostre relazioni con Dio (cf. tutto quanto detto sulla virtù della Religione) e con il prossimo, fa sì che rispettiamo vicendevolmente i nostri diritti; proibisce la frode e l’inganno, prescrive la semplicità, la veracità e la mutua gratitudine. Regola le relazioni private degli individui tra di loro, di ognuno con la società e della società con gli individui (politica).

         Pone ordine in tutte le cose umane e, per tanto, se ben applicata e osservata, porta con sé la pace e il benessere di tutti, giacché la pace è quella ‘tranquillità dell’ordine’. Dice la Parola di Dio che “Opus iustitiae, pax” (la pace è opera della giustizia) (Is 32,17). La giustizia verso gli uomini dispone a rispettare i diritti di ciascuno e a stabilire nelle relazioni umane quell' armonia che promuove l' equità nei confronti delle persone e del bene comune. L' uomo giusto, di cui spesso si fa parola nei Libri sacri, si distingue per l' abituale dirittura dei propri pensieri e per la rettitudine della propria condotta verso il prossimo. Perciò la regola d’oro del Vangelo è universale: Tratta gli altri come vuoi essere trattato da loro, e Non fare al prossimo ciò che non vuoi per te. Dall’osservanza o meno di questa regola d’oro dipende il successo della convivenza sociale.

P. Luis Alfonso Orozco L.C.

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