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Parole di saluto nella Messa dello Spirito Santo

barrajonP. Pedro Barrajón, L.C. - Rettore dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

Eccellenza Rev.ma Mons. Velasio de Paolis, ho l’onore ed il piacere, a nome del Gran Cancelliere del nostro Ateneo, P. Álvaro Corcuera, delle autorità accademiche, degli ufficiali, del personale amministrativo e dei servizi della nostra istituzione accademica, di ringraziarLa per aver accettato il nostro invito di Presiedere la solenne Concelebrazione Eucaristica che dà inizio alle molteplici attività accademiche di questo nuovo Anno Accademico 2010-2011. barrajonIn questa Santa Messa invochiamo la luce dello Spirito Santo per guidare i lavori di insegnamento e di ricerca dei docenti e lo studio e l’apprendimento degli studenti. Senza tale illuminazione superiore, che ci viene dall’alto, tutti gli sforzi umani per capire il mistero di Dio e il mistero dell’uomo alla luce della rivelazione in Cristo sarebbero vani. Abbiamo bisogno di questa luce soave che ha guidato i grandi uomini della Chiesa ad una più profonda comprensione della verità per poi portarla al mondo, come di recente il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato, in Inghilterra, in occasione della beatificazione di John Henri Newman.

Abbiamo bisogno del raggio della luce divina che inondi i nostri cuori con la verità e l’amore. Lo Spirito Consolatore, il dolce ospite dell’anima, che ci dà nella fatica, sollievo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto, invochiamo, oggi, con fiducia e umiltà affinché sorregga tutti i nostri sforzi nel corso dell’Anno Accademico che inizia.

Il nostro giovane Ateneo vuole adempiere alla sua missione specifica sotto la guida e l’insegnamento del Magistero della Chiesa e in particolare del Santo Padre: in altre parole vogliamo studiare, in modo specifico la teologia, ma anche le altre scienze ecclesiastiche, partendo dalla fede, proseguendo con la ragione per giungere alla contemplazione come diceva il grande dottore serafico, San Bonaventura, le cui parole, poste all’inizio della sua grande meditazione Itinerarium mentis in Deum, sono ancora guida per chi voglia accingersi ad approfondire lo studio della parola di Dio: “non creda che gli basti la lettura senza l’unzione, la speculazione senza la devozione, la ricerca senza l’ammirazione, la considerazione senza l’esultanza, l’industria senza la pietà, la scienza senza la carità, l’intelligenza senza l’umiltà, lo studio senza la grazia di Dio”.

La vita di un’istituzione accademica ecclesiastica di studi superiore deve, pertanto, caratterizzarsi per la passione, per la verità e per l’onestà intellettuale unite ad una genuina conversione. Ma, come Benedetto XVI ha ricordato nel suo discorso a Hyde Park di Londra: “la verità che ci rende liberi non può essere trattenuta per noi stessi, esige la testimonianza, ha bisogno di essere udita, ed in fondo la sua potenza di convincere viene da essa stessa e non dall’umana eloquenza o dai ragionamenti nei quali può essere adagiata”. Questo ci parla di una particolare missione: della grande missione dell’evangelizzazione, della nuova evangelizzazione che è propria degli atenei pontifici romani, dove si preparano numerosi sacerdoti e laici che dovranno nel futuro giocare un ruolo fondamentale nella vita della Chiesa universale e delle chiese locali.

Lei rappresenta tra noi in modo concreto la figura del Santo Padre. Vorrei approfittare di questa occasione per ringraziare pubblicamente il Papa Benedetto XVI, per la sua sollecitudine e paternale benevolenza dimostrata nei confronti della nostra Congregazione, in questo momento delicato della sua storia e ringraziare Lei che con spirito di fede, di obbedienza e di servizio ha accettato questo grande compito ecclesiale.

A Maria, Regina degli Apostoli, invocata in questo giorno nel mondo intero e in particolare a Pompei come Madonna del Rosario, ci affidiamo tutti noi, affidiamo il nostro lavoro accademico e il nostro desiderio di far sì che il Vangelo penetri di spirito cristiano la nostra cultura e i diversi ambiti della società. La Madonna del Rosario è anche invocata come Regina delle Vittorie. “Cristo vincerà per mezzo di lei,-diceva Giovanni Paolo II- perché Egli vuole che le vittorie della Chiesa nel mondo contemporaneo e in quello futuro siano unite a lei”. Maria ci dà la sicurezza che Qualcuno tiene in mano le sorti di questo mondo che passa, le sorti della Chiesa, le sorti delle nostre vite e che questo Qualcuno è Amore (1 Gv 4, 8 e 16).


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