Sorprese di fine anno. Un Decalogo detta le nuove regole giornalistiche su come non alimentare l’omotransfobia nei lettori. Guai scribacchiare su uteri in affitto. Meglio scrivere: maternità di sostegno.

Si intitola: "Linee guida per una informazione rispettosa delle persone" ed è il nuovo vocabolario-Decalogo Lgbt - acronimo per lesbica, gay, bisessuale, transessuale- pubblicato sul sito governativo delle pari opportunità, finanziato dal Consiglio d'Europa e patrocinato (quasi un autogol, sic !) dall'Ordine e dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI). Il dettame (ci) indicherà, come bisogna da oggi in poi scrivere senza discriminare trans gay e bisessuali. Come in parole povere fare corretta informazione affinché il lettore non ne abbia a pensare male di uteri in affitto, unioni contro natura o adozioni gay. Meglio scrivere: maternità di sostegno; nuovi diritti civili, figli omoparentali. Sarà più contento lui e più vaghi noi.


E poco importa se conseguenza di questo Decalogo sarà quella di dividere i giornalisti in buoni e giornalisti politicamente scorretti punibili magari di violazione delle norme deontologiche e relative sanzioni da parte dell'Ordine e chiusura magari di siti omofobi come paventa Cristiano Gatti, su il Giornale di giovedì , titolo: "Il governo detta ai giornalisti le parole politicamente corrette" e Lucia Bellaspiga, "Il decalogo che rovescia la realtà, a p.15 Avvenire del 17.12.


Ancora sentenze sulla Legge 40. "Avvenire" del 17 ci informa che tra importanti questioni su: eterologa, diagnosi preimpianto e revoca del consenso alla procreazione assistita a fecondazione avvenuta passeranno la forca caudina della Consulta, l' 8 aprile del nuovo imminente anno. In un sol colpo, la Corte Costituzionale si pronuncerà su tre questioni bioetiche fondamentali, e visto il ruolo sempre più "creativo" dei Magistrati, non c'è da stare tranquilli.


Poveri marò. Mentre in India il governo chiede una revisione della sentenza favorevole alla legge anti-gay sabato 21 dicembre 2013, 08:25:42 l'Ansa batte una dichiarazione del nostro ministro degli esteri Emma Bonino sulla promulgazione in Uganda di una legge anti – gay "L' approvazione della quale – dice l'Emma radicale –è un fatto gravissimo e mi auguro auspicando che il presidente Museveni non promulghi una legge così particolarmente odiosa ed oscurantista.... Solita frittura con pizzico di nero. Dar dell'oscurantista all'africano è tutto dire....cara Emma.

di Antonello Cavallotto

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