Vita, ma perché fai tanta paura?

Ma quanta vita nei quotidiani settimanali. Quasi un compendio.  Vita, vita umana, vita nascente, vita da modificare, da non giustificare, vita da manipolare e relegare in cronaca. Come quella di Torino del quotidiano La Stampa dove troviamo scritto di una ragazza, Giulia, in coma dal 2011. Il medico adesso è stato rinviato a giudizio. Aveva prescritto un farmaco della Bayer concausa della trombo-embolia alla ragazza che aveva precedentemente assunto e dichiarato al medico di aver assunto una pillola anticoncezionale (La Stampa, 30 marzo, titolo: Ragazza in coma per un anticoncezionale. Un medico a processo, di Alberto Gaino). Povera Giulia... Ti accasciasti alla fermata del bus, come un fiore appassito,  dopo che per mesi accusavi dolori intestinali.

Preghiamo per Giulia e per quelle “povere”  ragazzine sbarazzine americane dello Stato di New York il cui giudice ha ribaltato e revocato la decisione del Dipartimento  della Salute che in prima istanza imponeva a loro, donne sedicenni, la prescrizione per l’acquisto del farmaco abortito. Non sia mai. Le sedicenni devono abortire come tutte le donne strisce e stella del paese. Abortire come le coetanee, sebbene più grandi di loro di un anno. Come le diciasettenni per l’appunto. Loro la prescrizione medica non l’hanno. E quindi, arbitraria, capricciosa e irragionevole prescrizione,  ha detto il giudice Korman.  Ma sì avanti così. Caro giudice e care ragazze. La vita è Usa e getta. E gettatela allora questa vita (su Avvenire, I giudici: pillola del giorno dopo in libera vendita, p.12 del 6.) che a parlar di adolescenti che decidono di tenerli i figli c’è pur sempre il reality in tv o il Metodo Stamina e anche qui sebbene la comunità scientifica abbia espresso pesanti riserve sul suo metodo perché privo dei necessari riscontri resta il via libera alla sperimentazione.

Ma contenti quelli di Repubblica (Il senato boccia Balduzzi di Michele Bocci, 4 aprile p.18) contenti tutti. E allora avanti così. Così anche su provetta e rischi. Ma che importa se è triplicato il rischio di nascite pre-termine e le malformazioni sono più frequenti a causa della procreazione assistita tanto nessuno lo dice a mamma e papà (E’ Vita del 4). E nessuno a Londra dirà del finto sondaggio dell’Human Fertilisation and Hembryology Authority (Hifa);  finto sondaggio smascherato dalla “solita” eroina prolife Assuntina Morresi sul Foglio (La consultazione inglese boccia il Dna di tre persone, ma si fa finta di no, p.2, 4.4).  Nessuno di quel  “partito relativista delle toghe” che a Milano per la seconda volta, ricorre alla Consulta contro il divieto dell’eterologa (Fecondazione, parola alla Consulta, p.19, 5.4, di Patrizia Maciocchi, Il Sole 24 Ore).

Incredibile quanti sforzi e quanta anti-vita c’è. Ragazze raggirate, tradite, vilipese; madri macerate, figli azotati, padri al tramonto. Vita, vita umana troppo bella per rispettarti.

Antonello Cavallotto

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