XII Stazione: Diffendere la vita. Caro Magdi, ripensaci

Tenerezza di Francesco. Così vicino alla gente, così imprevedibile – scende dalla papamobile e bacia un disabile – così umano che poca ne resta, di umano ai laicisti francesi. Incaponiti a distruggerlo loro l’umano portando all’esame dell’Assemblea nazionale una seconda schioccante proposta di legge tesa a non ostacolare – come vuole l’obiettivo della legge - la ricerca sull’embrione. Il che tradotto dall’antilingua significa fare ricerca libera e sperimentazione sulla vita umana nascente. Ché embrionale è un surplus.

Ha dichiarato il cardinale Ving-Trois. “Ci troviamo di fronte – leggi Osservatore Romano, titolo: “Nessun colpo di mano è accettabile quando si parla di bioetica”, p.4 del 23.3 ) ad un ennesimo attacco alla vita umana perché le ricerche sull’embrione è noto sono state ormai fallimentari e superate da quelle sulla ricerca delle pluripotenti indotte del medico giapponese Shinya Yamanaka che per queste sue ricerche ha ricevuto non a caso il premio Nobel”.

A un embrione che morrà una Chiara che cambia. Lei è Chiara Lalli. Ha tutti gli ingredienti giusti. E’ filosofa. È bioeticista. E’ femminista. E’ insomma il volo nuovo del relativismo laicista italiano Dopo: “Buoni genitori, Storie di mamme e papà gay” pubblicato da il Saggiatore,  ecco: “La verità, prego, sull’aborto”. La verità, virgola, prego, virgola, sull’aborto. Scusate alle virgole. Ma giocano un ruolo sottile. Il suo secondo libro, pardon saggio, nel quale Chiara espone la Dottrina che neppure Platone aveva osato contemplare.  E qual è questa Dottrina? Che abortire non è un trauma. Che l’aborto non causa problemi pischici. Che insomma abortire non è vergogna (Avvenire del 21 a firma Gabriella Sartori). In tempi di francescanesimo, eccoci servita la Santa Chiara dell’aborto. Da chiara a Ginevra.

Il Consiglio per i diritti umani, diritti umani – diritti umani, senza virgola, dell’Onu a Ginevra ha affermato – ma sì avanti così ! - che negare a una donna l’aborto equivale torturarla. Lo riporta sempre  Avvenire del 28.3 a firma Simona Verrazzo … Capito Chiara ? Abortire, oltre a non creare stigma sociale e rimorsi adesso è un diritto. Guantalamo docet.  Certo non sapevo fosse un diritto umano uccidere una vita umana. Ma ditemi: non subisce tortura anche quel figlio abortito ? Ultima triste velina. Magdi Allam ha lasciato la Chiesa. Ha lascia anche il suo nome di battesimo. Cristiano.

Magdi Allam cristiano, giornalista ex direttore del Corriere, inseguito da una fatwa e da mie mail inconcludenti, non digerisce la svolta filo-islamica di Francesco (Il Giornale, 25.3, Perché me ne vado da questa Chiesa debole con l’islam). Spiace. Perché a me piaceva come giornalista, come convertito e come intellettuale, Magdi Allam. Ma piace anche Francesco. A me piacciono i suoi gesti –l’abbraccio con Bartolomeo I, fratello Andra e piacciono le sue parole.  “Chi non prega il Signore, prega il diavolo” E piace, scusami Magdi, anche la sua “apertura” ai tuoi di nuovo fratelli musulmani. Eppure dubito che tu caro Magdi, non sappia dell’incontro del poverello d’Assisi col Sultano infedele!

E’ vero tu scrivi e ne “mastichi male, la visione di due papi che si incontrano e si abbracciano”. Certo  il linguaggio simbolico è importante. Oh come vorrei Tiara, Mozzetta, o Sedia Gestatoria o la Guardia Nobile. Io sono fatto così. Ma Bergoglio non è Pacelli. Sono due papi ma non per questo sono due Chiese. Per cui w la Triregno di Pio XII, ma w il pettorale di ferro di Francesco. Qualcuno scrive e lascia intendere come te, che certo, anche quella insistenza del Papa argentino a non pronunciare mai la parola Papa (Roberto de Mattei, Il Foglio, 28.3, p. I, Re per diritto divino), apre tutto un mondo controverso. Ma questo è altro discorso.

Resta caro Magdi il principio del “Nomen numen”, come dicevano i nostri latini. Caro Magdi. E quindi se Bergoglio è Francesco, Francesco sarà. Eppoi non penoa a te dispiaccia il suo “richiamo” al diavolo, alla speranza, alla Croce e al creato. Creato “che non è sinonimo di “ambientalismo di sinistra” come ben discerne Piero Vietti sempre sul Foglio, 21.3,p1. ma di creazione e di creatura.

E creatura nel linguaggio spirituale dell’umile assisense significava e significa riconoscere e custodire e proteggere la vita. Fonte del creato. Nella meditazione XII della Via Crucis letta in mondo visione avrai ascoltato la meditazione della XII stazione: quella dove gesù muore sulla Croce. La meditazione parlava di vita. Di proteggere la vita. Proteggerla da “tutti coloro che promuovono l’aborto affinché prendano coscienza che l’amore non può essere che sorgente di vita”; di proteggere la vita anche contro “i difensori dell’eutanasia” e proteggere la vita contro “coloro che incoraggiano tecniche e procedimenti che mettono in pericolo la vita umana”.

Si tratta di una meditazione – passami la semplicità non dissimile – bioetica e che guarda caso per nulla commentata nella sua forte provocazione dai giornali laicisti! Proni oggi a vedere ed esaltare in Francesco le solite categorie come si diceva un tempo, marxiste. Vecchiume. Ma tu che ti sei sempre battuto per i valori non negoziabili, e se puoi, ripensaci. “Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato se lo rifiuto sono condannato, non da Lui ma da me stesso, perché Dio non condanna, Lui solo ama e salva” (Papa Francesco).

Antonlello Cavallotto

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