Ricchezza multiculturale ed ecclesiale
Ampi orizzonti per una visione più estesa della Chiesa
di P. Salabert Pierre, L.C. – Rettore PCIMME
A ogni nuovo inizio di anno scolastico, ciò che mi stupisce è percepire la forza di attrazione che ancora oggi esercita Gesù Cristo nel cuore dei giovani, fino al punto di lasciare tutto per seguirlo. Non parlo di favole né di un passato glorioso. È ancora un dato di fatto!
Mentre, soprattutto nel Vecchio Continente si assiste ad una sorta di inverno vocazionale, in altre latitudini si vive una vibrante primavera di fede e di vita cristiana, in molti casi irrigata da persecuzioni e martirio, dove fioriscono ancora numerose vocazioni. Ebbene, molti dei nostri seminaristi provengono da questa realtà.
E, ogni anno, un nuovo gruppo dei rappresentanti di questa gioventù coraggiosa che ha deciso di lasciare tutto e seguire Cristo, entra a far parte della nostra comunità al Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiae. Come i 38 nuovi seminaristi provenienti da Angola, Camerun, Canada, Colombia, Ecuador, Haiti, India, Messico, Perù, Porto Rico, Sud Africa, Tanzania e Uganda. Al Mater Ecclesiae questi giovani trovano un ambiente internazionale che, in un certo modo, è un riflesso della cattolicità della Chiesa. Quest’anno, ad esempio, la nostra comunità è composta da sacerdoti e seminaristi provenienti da 23 Paesi, da 47 diocesi, la maggior parte dei quali di rito latino, ma anche di rito siro-malabarese. Una ricchezza multiculturale ed ecclesiale che, senza dubbio, apre gli orizzonti a una visione più estesa della Chiesa.
Questa esperienza è ulteriormente arricchita dallo scambio che ciascuno dei giovani seminaristi realizza a contatto con la comunità accademica del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, dove i nostri studenti non solo ricevono strumenti di conoscenza scientifica, ma dove possono anche loro condividere le proprie tradizioni culturali e la loro esperienza della Chiesa particolare; come anche crescere nella conoscenza di Colui che li ha chiamati e li chiama alla missione.
Infatti, la forza di attrazione di Cristo continua a coltivarsi anche con lo studio dei suoi misteri e nell’esperienza concreta della comunità ecclesiale. Come sappiamo, Cristo non solo attrae al primo contatto, ma quanto più lo si conosce, tanto più si vuole conoscerlo, seguirlo, amarlo e farlo conoscere.