Simposio Culturale – APRA con Acton Institute – Guerra e Pace

Molti anche quest’anno gli ospiti di rilevo che hanno animato il Simposio Culturale realizzato in collaborazione con l’Acton Institute giunto alla IV edizione. Il focus è stato su un tema attualissimo: la guerra, ma soprattutto su come cercare soluzioni pacifiche e prospere per ricostruire un’autentica cultura cristiana. Il Simposio dal titolo “War and Peace: Conflict and Culture in the Modern World” ha spaziato dalla guerra in Ucraina, alle battaglie critiche in corso nella cultura e nella spiritualità, attraversando la tematica dei mass media, dell’economia globale, della geopolitica, della storia politico-religiosa. Il Simposio si è aperto con una panoramica teologico-filosofica e si è concluso con una lezione di tattica efficace per rispondere alla domanda: “come fare?”.

Alla fine dell’evento, S.E.R. Mons. Stefan Sus, Vescovo dell’Arcidiocesi di Kyev-Galicia, ci ha rilasciato una breve intervista, fruibile sul nostro sito e sul nostro canale YouTube, della quale riportiamo alcune citazioni.

«Questo [Simposio] è un contributo molto grande per l’Ucraina. […] Non solo per riassumere ciò che sta accadendo in Ucraina, ma anche per cercare soluzioni: come è possibile fermare questo conflitto in modo cristiano. Tutti noi preghiamo per la pace, tutti noi pensiamo alla fine della guerra, ma dobbiamo anche sapere come possiamo fermare questa guerra e quando potremo vedere la fine della guerra. Dobbiamo capire le cause di questa guerra, cosa c’è stato prima, il contesto storico e i diversi conflitti già avvenuti in questo mondo. E sono molto grato che ci siamo riuniti in questa conferenza per parlare dell’Ucraina e del popolo ucraino». Mons. Stefan ha anche lasciato un consiglio per i tanti studenti, provenienti da varie parti del mondo, che frequentano l’Ateneo: «Gesù […] ci invita a essere gli operatori di pace, cioè il messaggio per tutti noi che abbiamo fiducia in Dio e che abbiamo a che fare con le sue Sacre Scritture e i suoi messaggi, è che la nostra vocazione è quella di essere un operatore di pace, di parlare della guerra e dei conflitti nel mondo intero. […] Non significa che non possiamo difenderci. […] Siamo invitati a difendere e allo stesso tempo a condividere la pace in questo mondo.»

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